La fonte di energia (poesia per l’inverno)

di Santiago Jorge

Ad Anne.

Son le foglie stesse che cadono

quelle che alimentano.

È la successione di fatti, date, emozioni

che cadono e aspettano il loro tempo.

È quel ch’era verde e appassisce.

È l’aria e il sole accumulato.

È la brezza d’ogni mattino, congelata.

È il movimento a spirale verso l’alto

della linfa e verso il basso

dell’attrazione alla terra.

È il movimento verso il cielo e la consistenza

della mota e della rena.

Sembrerebbe che ciò che si muove non si consolida;

sembrerebbe che l’aria e la forza che muove

non fosse una massa in volo.

Sembrerebbe che la realtà è ciò che si fissa;

e invece ciò che risulta statico è solo riferimento.

Sono punti dell’interminabile traversata

verso l’infinito.

A ciò che cade dal presente

aggiungiamo le dimensioni del futuro.

La visione dall’alto, dall’immensità del cielo,

la forza di resistenza a tutti gli oblii.

La strategia dell’ordine per sistemare ogni cellula

nella combinazione perfetta.

Il tempo perché ci sia ritmo e canto.

Il tempo per misurare il peso delle proporzioni.

Il tempo perché abbia luogo ogni presenza.

E poi viene il colore, prodotto della mescolanza.

Queste oscure ombre della vita

son lo sbocciare di molteplici colori.

Se non c’è verde, azzurro, bianco, giallo,

se non c’è rosso,

non potrà esistere l’assenza di tutti i colori.

Sembrerebbe di andare verso la negazione.

È a morire che siamo incamminati

per crescere di nuovo,

per trasformarci in fonte di energia.

La fuente de energì­a

(Poema de invierno)

Para Anne.

Son las mismas hojas que caen

las que alimentan.

Es la sucesión de datos, fechas, emociones

que caen y esperan su tiempo.

Es lo que era verde y se marchita.

Es el aire y el sol acumulado.

Es la brisa de cada maÁ±ana, congelada.

Es el movimiento en espiral hacia arriba

de la sabia y bacia abajo

de la atracción a la tierra.

Es el movimiento al cielo y a la firmeza

del barro y de la arena.

Parecerì­a que lo que se mueve no se consolida;

parecerì­a que el aire y la fuerza que mueve

no fuera una masa volando.

Parecerì­a que lo real es lo que se fija;

y en cambio lo que queda estático es solo referencia.

Son puntos en la interminable travesì­a

hacia el infinito.

A esto que cae del presente

le aÁ±adimos las dimensiones del futuro.

La visión de la altura, la inmensidad del cielo,

la fortaleza de resistencia a todos los olvidos.

La estrategia del orden para colocar cada célula

en la combinación perfecta.

El tiempo para que haya ritmo y canto.

El tiempo para medir el peso de las proporciones.

El tiempo para que tenga lugar cada presencia.

Y luego viene el color, producto de la mezcla.

Estas obscuras sombras de la vida

son la eclosión de mìúltiples colores.

Si no hay verde, azul, blanco, amarillo,

si no hay rojo,

no podrá existir la ausencia de todos los colores.

Parecerì­a que vamos a la negación.

Es a morir que vamos

para crecer de nuevo,

para convertirnos en fuente de energì­a.