Madrugada 24
Temi: Terezin; donne e neri: due umanità retrocesse; speciale: interpretazione geografica della crisi ecclesiale; Chiapas.
-
Lampi rossi e lampi azzurri
«Io non sono nessuno! e tu chi sei? Nessuno pure tu? Allora siamo in due, ma non lo dire. Potrebbero bandirci e tu lo sai! Che grande noia, essere qualcuno! Quanto volgare dire il tuo nome per tutto giugno come fa la rana. Ad un pantano che ti ammira!» (Emily Dickinson) «Segno non è l’abbondante
-
I teneri sassi di Terezìn
I colori di Rio «Guarda attentamente. È questo giovanotto qui, con le maniche corte vicino a me». Osservo la diapositiva, attentamente. Tra un brulichio di colori, di toni da mercato, il grigio dell’asfalto, un pezzo blu di cielo, salta subito agli occhi il ragazzo dalla pelle scura, le labbra schiuse in un sorriso timido, immortalato
-
Donne e neri: due umanità retrocesse. Voci dal sottosuolo
«Queste voci profonde del mondo, noi le ascolteremo». Quando mi tornano alla mente queste parole di Paolo VI, pronunciate nel giorno della sua intronizzazione, penso a quale possa essere il timbro di una voce profonda del mondo, che cosa possa esprimere o chiedere e soprattutto di chi sarà mai. È fin troppo semplice capire che
-
Macondo e Madrugada in numeri
Con questo numero Madrugada entra nel settimo anno di vita. Madrugada è una rivista inusuale. Non abbiamo infatti voluto pubblicare un giornale che fosse solo l’organo dell’associazione Macondo, quanto tentare di creare uno strumento che possa parlare anche ad un pubblico più vasto. Ogni numero della rivista è trimestrale e conta trentadue pagine. Il programma
-
Macondo e dintorni
28 settembre 1996 Facciamo un passo indietro (se ricordate eravamo giunti al diciotto di ottobre) disponiamoci a sanduicce e riprendiamo il percorso cronologico secondo il buon criterio dei pontefici romani (Pontifices Romanorum) che scrivevano giorno dopo giorno, anno per anno, gli Annales. Non ho un’idea precisa di quanto sia capitato in questo giorno; non
-
Appunti di «campamento». Frammenti di esperienza di una osservatrice straniera nei «Campamentos civil por la paz» di alcune comunità indigene della Selva Lacandona
Sotto il grande albero Con un encendeador Bic accendo una sigaretta «Montana», seduta sulla panca sotto la ceiba (un grande albero) della Realidad. La donna che sta falciando il prato con il suo machete ha lunghi capelli neri ed un vestito arancione che pone in risalto la sua pelle scura. Potrebbe essere indiana o araba,
-
I deserti della postmodernità e le oasi del senso. Una interpretazione geografica della crisi ecclesiale
Il modello territoriale La modernità ha imposto un suo ordine materiale al mondo: un ordine fondato sullo Stato e sulla sua identità territoriale, ben individuata dai confini lineari. L’unicità della giurisdizione statale, unificando la molteplicità medievale, circoscrive la persona come suddito (solo in un secondo tempo e spesso, purtroppo, non ancora compiutamente come cittadino), incardinato
-
Percorsi diversi per lo sviluppo economico?
Economia, scienza deprimente Le tragiche previsioni di T. R. Malthus, che a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo misero in allarme le società occidentali perché vedevano nella propensione naturale a procreare la causa della fine dell’incremento del reddito pro capite e l’inizio di calamità, carestie e guerre, ebbero come unico effetto quello di
