Madrugada 49

Oltre alle rubriche fisse troverete il monografico su guerra e violenza.

  • Sarno infangata

    La ribellione della montagna Sarno è un comune di poche migliaia di anime arroccato sulla pedemontana tra le provincie di Napoli, Avellino e Salerno, poco lontano dal fiume omonimo. Lo si raggiunge attraversando una verdeggiante piana alle spalle del Vesuvio famosa per i pomodori, le bufale da latte e il pregiato vino Lacryma Christi. Il

  • Cronaca dalla sede nazionale

    1 novembre 2002 – Firenze, Fans Club “Pelù”. Come le cose sospirate da lungo tempo, come nei film comici in cui manca solo un particolare all’arrivo, ma è proprio quello che ferma la macchina, come nei sogni che si aprono dietro una tendina, dolci nel preludio e poi sempre più ossessivi, come nelle strade larghe

  • Bandiera bianca

    Scorrendo le pagine di Madrugada Caro lettore, cara lettrice, sventola all’angolo di casa la bandiera della pace per salutare altre innumerevoli bandiere che si distendono sulle case, sui tetti, nelle strade, nei paesi, nelle città, nelle metropoli d’Europa, nelle piazze e nelle strade di Roma per la grande manifestazione. Milioni e milioni di persone a

  • Un altro mondo è possibile

    Resistere alla guerra «Il tempo è troppo lento per chi aspetta,troppo rapido per chi ha paura,troppo lungo per chi soffre,troppo breve per chi gioisce.Ma per chi ama non c’è tempo».[H. Von Dyke] «Eppuredi là di questaringhieraqualcuno chiamaancora».[David M. Turoldo] Come un’ombra inquietante Tutti i giorni, quando posso, vado a salutare il fiume Brenta. È vicino

  • La verità della guerra

    Il velo dell’ipocrisia La guerra, scrive Eraclito, manifesta la verità. Essa «rivela alcuni uomini come liberi, altri come schiavi», e consente di «distinguere gli dèi dagli uomini». Elimina ogni trucco, cancella qualsiasi dissimulazione, facendo emergere le qualità e i difetti di ciascuno. In presenza della guerra, scompaiono le posizioni intermedie, si dilegua ogni illusoria neutralità,

  • Diritto internazionale e nuove guerre

    Uno stato d’assedio mondiale Einstein a Freud sulla guerra Nel 1932 Albert Einstein si rivolgeva a Freud per porgli una domanda che appare, nella presente condizione del mondo, la più urgente tra tutte quelle che si pongono alla civiltà. La domanda è: c’è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra? È ormai

  • La gestione dei conflitti

    Una competenza delle relazioni È difficile riflettere sul tema del conflitto evitando di slittare verso due opposte ( e frequenti) derive: la sua “demonizzazione” da un lato e la sua “normalizzazione” dall’altro. Far identificare il conflitto con il male assoluto impedisce di scorgervi gli aspetti generativi e positivi. Sul lato opposto il piegarsi alla ineluttabilità

  • Violenza nelle relazioni familiari

    Il conflitto come opportunità di pace Il conflitto viene spesso percepito quasi esclusivamente come dinamica di rottura, stato di tensione, senso di distanza, emozione di rabbia e paura, sentimento di incomprensione e inadeguatezza, esperienza di potere o sopraffazione.Ma difficilmente ci soffermiamo sul fatto che il conflitto viene generato anche da bisogni e desideri che non

  • Lamento su Baghdad

    Onnipotente Signore nella tua bianca Casa dio degli eserciti, Principe di terre, mari e deserti Emiro delle tempeste Califfo dellira Marajà degli U-esse-A Grande piccolo uomo Doubble w Bush Un solo giusto in Baghdad placherà il tuo furore? Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta! Onnipotente Signore Assassino fra nuvole di consensi E bagliori di

  • I pericoli per la pace

    Nessuno oserebbe oggi manifestare dubbi sulla guerra: nessuno, in nome di niente, può difenderne la causa. E nessuno, di conseguenza, può tralasciare di deporre il suo voto per la pace in quell’urna invisibile che raccoglie le umane volontà. Ma in molti casi non è sicuro che questo voto per la pace sia accompagnato dalla coscienza,

  • La vita da qualche parte continua

    Donne che scrivono e vivono la vita nella guerra Donne nel turbinio della guerra, nella quotidianità di un conflitto senza vie d’uscita, nella persecuzione e nell’annientamento. Donne che vivono oltre i limiti, in una situazione di confine e di erramento, donne che operano forme di resistenza esistenziale a ogni forma di ferocia, distruzione e di

  • Un uomo piccolo piccolo

    «Solo,lungo l’autostrada,alle prime luci del mattino,ho spento anche la radio…».«È come un’insolita allegria,di cui non so il motivonon so che cosa sia.È come se improvvisamentemi fossi preso il diritto di vivere il presente». Giorgio Gaber non era un tipo comodo. Non piaceva a destra. Spesso, sempre di più negli ultimi anni, non piaceva neppure a

  • Frammenti di esclusione

    Con un cucchiaio «Sai, ultimamente mi hanno anche insegnato a pregare». Calogero è due occhi che sbucano dalla peluria brizzolata. Un giubbotto di tre taglie più grande, un paio di maglioni, un fazzoletto colorato e un medaglione orientale. Sulle spalle uno zaino abbondante, coperto da un’altra giacca. Il sole che taglia il vicolo dietro la

  • La Shoah dentro

    Francamente non so quale sia stata, in diciotto anni di carriera d’insegnamento, la mia lezione peggiore. Probabilmente ce ne sono state molte e altre arriveranno in futuro. Ricordo invece distintamente quale sia stata la migliore, anche perché le mie lezioni belle non sono poi così frequenti. Quando, nel febbraio 2000, ho accompagnato i miei alunni