La leggerezza dell’imperfezione

Da buon figlio di contadini, sono entrato nella scuola elementare parlando solo il dialetto veneto.È stato un ingresso difficile, tanto che la maestra disse alla mia mamma: «Mi dispiace signora, suo figlio è disabile». Dopo alcuni anni, alla fine della terza media, pensavo di voler disegnare e costruire case, volevo fare l’architetto e mi sono

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Da buon figlio di contadini, sono entrato nella scuola elementare parlando solo il dialetto veneto.È stato un ingresso difficile, tanto che la maestra disse alla mia mamma: «Mi dispiace signora, suo figlio è disabile». Dopo alcuni anni, alla fine della terza media, pensavo di voler disegnare e costruire case, volevo fare l’architetto e mi sono