Macondo e dintorni

di Gaetano Farinelli

Cronaca dalla sede nazionale

2 febbraio 2025 – Mi telefona Linda Meridio, in partenza per il Brasile e chiede informazioni sulla Casa di Macondo, governata da Milse e Mauro Furlan. Le sue credenziali sono in regola, tra le sue c’è il nonno Giuseppe, operatore sociale, figura di spicco nel mondo del sindacato CISL, prima nei tessili e poi nella Segreteria Generale fino alla tarda età.
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9 febbraio 2025 – Arzerello di Piove di Sacco (Pd). A pranzo in casa Agostini, da Andrea ed Elisabetta, con i figli Adele e Giulio. Tra gli invitati ci stanno Paolo, fratello di Andrea, Sara e Massimiliano della cooperativa sociale e impresa sociale Caresà di Brugine, con la piccola Aurora in affido. Il pranzo fa seguito ad altri incontri informali e oggi ci sarà la sorpresa di un sogno, che è come il sogno di un figlio che quando viene al mondo è sempre altro rispetto ai desideri, perché quando la prima volta il figlio lo tieni in mano piange e porta con sé tutte le attese e le tribolazioni del mondo e la forza di vivere. Dicevo dunque? Già, la sorpresa. Il sogno che ancora cerca gambe è una casa di ospitalità abitata da chi cerca casa o ne vuole una più grande per starci dentro con chi casa non ha. Oggi è un sogno che cerca una collocazione nel reale, del quale facciamo parte, ostile e accogliente, nel quale dare gambe al sogno, al desiderio, che è anche necessità per tanti che bussano alla nostra porta.
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13 febbraio 2025 – Bassano del Grappa (Vi). Visita a Teresa Ferretto ved. Bozzetto in casa Sterni. L’avevo saputo per caso da Paolo del gruppo dottor Clown che Teresa, mamma di Manuele, è ospite in via beata Giovanna. Nel rivederla, mi sono tornati alla mente i primi anni novanta del secolo scorso, quando agli inizi di maggio Macondo organizzava le feste convegno a Ca’ Cornaro e noi allora si chiedeva ospitalità nelle case degli amici per sistemare i relatori che arrivavano da ogni parte del mondo. E Teresa ci concedeva l’ospitalità in casa sua, piena di fiducia in Macondo e in noi, e dava a noi la chiave di casa anche quando stava lontano, per il pellegrinaggio a Lourdes. L’ho trovata come sempre, accogliente e sorridente, e insieme abbiamo cercato di ricomporre le date e i nomi di quegli anni informali, avventurosi.
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15 febbraio 2025 – Thiene (Vi). La compagnia teatrale “La Zonta” presenta all’Auditorium comunale “Fonato” la commedia Assassinio sull’Orient Spritz, una rielaborazione in chiave comica del famoso film.
Tra gli attori ci sta il nostro amico e socio Marco Rigon, ritornato in famiglia dopo la lunga degenza all’ospedale di Santorso e che ha ripreso con gioia la recita con la sua compagnia teatrale nell’opera in cartellone, rivestendo la parte del deus ex machina che risolve il caso di cronaca nera che il grande investigatore Poirot non ha saputo sciogliere, con l’invito a bere lo spritz del mistero, offerto poi analcolico agli spettatori. E tu cronista, paga, entra e non scroccare il posto a noi riservato.
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22 febbraio 2025 – Bassano del Grappa (Vi), museo civico. Incontro organizzato dal Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano), relatore il prof. Angelo Chemin, sul monastero di Campese, che sta mettendo piede, sta camminando, sta avanzando, diventa ognor più creatura viva. Cosa vuol dire opera viva e che cosa tiene la sua storia di tanto importante? Il monastero sorge nel 1124 e si costituisce come monastero benedettino, fondato dal monaco Ponzio, già Abate di Cluny. Il luogo scelto è già abitato da varie comunità ed è importante perché è una strada di passaggio, che dal nord scende fino a Roma e poi oltre, fino a Gerusalemme ed Egitto. Ma che cosa rappresenta di importante questo monastero? La regola che contiene: la preghiera, il lavoro e lo studio. Tre cose che vanno assieme, tutte importanti. E infatti il lavoro diventa comunitario, che dà nuovo vigore alle comunità presenti, che ricevono dal monastero l’uso dei monti, i pascoli, la mezza costa, il legno e le acque del fiume e dunque tramite il monastero la sorgente del sostentamento e la nobiltà del vivere. Altra cosa importante del monastero dell’Invenzione della Santa Croce è l’ospitalità, l’accoglienza del pellegrino, del viandante: la clausura del monastero ha sempre la mano e il cuore aperti alla terra e agli uomini che la percorrono e la coltivano. La voce calda di Angelo percorre la storia dei luoghi e ne mostra le mappe, a fronte di un pubblico attento e che le sorprese e gli imprevisti della tecnologia non distraggono.
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23 febbraio 2025 – Marghera, Venezia. Un gruppo di responsabili del convegno-festa di maggio parte per il territorio metropolitano di Venezia. Prendono visione del teatro Aurora. Parlano col custode Lorenzo.
Poi passano dal parroco di Sant’Antonio don Mauro per chiedere l’uso del teatro.
Assieme alla seconda parte del gruppo che intanto ha assistito all’assemblea tenuta in chiesa da don Nandino Capovilla che sarà tra i relatori al convegno di maggio, prendono visione della sala pranzo e della chiesa della parrocchia della Resurrezione.
Consumano un pasto frugale e rientrano a casa con la visione dei fasti che la festaconvegno celebrerà dopo le idi di maggio.
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24 febbraio 2025 – Telefonata con padre Tiziano Pegoraro, per definire l’incontro a Pove del Grappa, sulla situazione politica e sociale del Rwanda oggi, dopo il genocidio dei tutsi nel 1992. L’incontro è stato definito per il giorno 11 ottobre, di sabato.
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1/2 marzo 2025 – Ferrara. Il gruppo giovani guidato da don Adriano Cifelli e Alessandro Mason con la moglie Maria Grazia Quintavalle, raggiunge Villa Imoletta in quel di Quartesana. Li porta nel ferrarese il desiderio di conoscere i luoghi dove è nato e cresciuto lo spirito di Macondo. Il primo incontro sarà con Francesco Monini per la redazione di madrugada, che racconta come è nata l’idea della rivista, di accompagnare Macondo attraverso una riflessione collettiva che affronti i moti, le avventure, i cambiamenti, i trapassi, le vicissitudini del tempo, con una redazione di molte persone che a ogni semestre si incontrano e decidono gli argomenti che prendono prima forma nelle discussioni del gruppo. Il significato del nome madrugada indica la fine della notte e l’inizio del giorno. Nel pomeriggio incontriamo Tullio Monini, presidente della fondazione Imoletta, che attraverso l’attività agricola, la vendita dei prodotti della terra e i percorsi educativi accompagnano i giovani e le ragazze diversamente abili a completare la formazione professionale agricola e a rafforzare la personalità nel crogiuolo delle relazioni vive. In questo spirito la fondazione comprende anche il coinvolgimento delle famiglie che accompagnino la formazione dei figli, ma insieme trovino un supporto educativo psicologico, atto a sostenere la fatica e la scoperta di una relazione con i figli nuova, che superi i pregiudizi e i disagi di un figlio/figlia diversamente abile. La fondazione tiene un rapporto costante con gli abitanti e con le istituzioni del territorio.
Secondo giorno, domenica. Continua l’esplorazione del Gruppo giovani, per vedere e rivivere assieme i luoghi dove è nato il primo spirito di Macondo, il rapporto con i giovani e con gli abitanti di Comacchio e affrontare le sfide sociali e politiche degli anni sessanta/settanta del secolo scorso. Da qui la visita alla chiesa del Santo Rosario, che è stata la fucina di un risveglio culturale, spirituale e politico. Poi l’incontro con la valle nella zona di foce e ascoltare la voce di Ermanno Mantovani che racconta della pesca in valle con la varietà di pesce oltre la ricchezza costituita in particolare dall’anguilla e le vicissitudini della popolazione ad affrontare le fatiche, i pericoli e le incertezze della produzione, soggetta ai fenomeni delle stagioni e della volontà, capacità e risorse degli uomini per mantenere l’equilibrio delle acque nell’avvicendarsi del tempo e delle stagioni. Con curiosità e criticità, il gruppo ha raccolto le voci e l’incontro con le persone.
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15 marzo 2025 – Valstagna di Valbrenta (Vi). Nella chiesa parrocchiale, funerale della dottoressa Cristina Bordin, sorella di Andrea Bordin, grafico di madrugada e di Macondo, colpita da morte improvvisa, che teneva ambulatorio medico di base in valle e sull’Altopiano dei Sette Comuni.
Numerosa folla ha gremito la chiesa arcipretale di Valstagna. Il celebrante don Federico Meneghel ha saputo cogliere con la voce calda i tratti professionale di dedizione e competenza e i tratti spirituali di una donna con una forte personalità, un’umanità aperta al confronto e severa, in ricerca critica di un senso del lavoro e del vivere quotidiano. Dopo nemmeno un mese, il 7 aprile, la raggiungerà anche la mamma Anna Maria Cargnello, di 83 anni, che ha trascorso gli ultimi periodi della sua vita alla casa di riposo di Valstagna. Ai funerali di Cristina e a quelli della mamma che si tengono nella chiesa di Santa Croce in Bassano del Grappa, è presente Gaetano Farinelli a concelebrare e in rappresentanza di Macondo.
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16 marzo 2025 – Pove del Grappa (Vi).
Nella sede nazionale Gaetano e Stefano incontrano Fiorenzo Vincenzi, partito nel 2008 per la Bolivia dove ha svolto assieme alla moglie Romina Cortez l’attività di doposcuola con il progetto Tierra Prometida, nel grande mercato ortofrutticolo di Santa Cruz de la Sierra, per i ragazzi e le ragazze provenienti da famiglie povere e che operavano un servizio all’interno del grande mercato. Rientrato in Italia, ora vive a Dosson di Casier, in provincia di Treviso, con la moglie Romina e il figlio Santiago che oggi non ha accompagnato i genitori ma che abbiamo rivisto in videochiamata e che ci ha promesso di essere presente al prossimo incontro che faremo nella loro casa. Hanno parlato delle loro vicende sociali e di lavoro e di inserimento in Italia. Poi siamo passati in pizzeria per una cena frugale.
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18 marzo 2025 – Marghera (Ve). Con Paolo Costa come autista, il cronista Farinelli, sprovvisto in geografia e orientamento della rosa dei venti, parte a sera per un incontro socioculturale organizzato dalla comunità della S.S. Risurrezione di Marghera e per ascoltare dal monaco padre Ignazio, della comunità di Monte Sole fondata da don Giuseppe Dossetti, la storia dei palestinesi dal tempo della loro sottomissione ai turchi fino alle condizioni attuali, raccontate dal libro I Palestinesi.
Storia di un popolo e dei suoi movimenti nazionali, scritto da Maher Charif e Issam Nassar, due storici palestinesi. Abbiamo così ripreso contatto con don Nandino, per confermare la nostra presenza a Marghera con il convegno del 18 maggio che avrà come tema Il riconoscimento dell’altro, del povero, del migrante, della sovranità degli Stati, del diritto internazionale dei popoli alla pace e di Sorella Madre Terra.
Il tema è lanciato dalle parole: Ti riconoscerò sul binario della stazione e ti chiamerò per nome.
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22 marzo 2025 – Ferrara. Redazione di madrugada. Vagamente ricordo che era una giornata piovosa, almeno al ritorno, ché poi sono arrivato a casa oltre la mezzanotte; era ancora buio, non c’era ancora l’orario estivo. Bah! Ci siamo ritrovati alle quindici dentro un palazzo giallo, sede del CSV di Ferrara. Un signore di mezza età ci ha aperto il cancello, ci ha fatto strada al piano superiore e abbiamo preso posto in una sala, ma più tardi, al piano di sotto, hanno iniziato le prove con le percussioni in preparazione delle feste patronali. Ci siamo traferiti nell’altra ala del palazzo e abbiamo ripreso la redazione. Prima abbiamo dato voce a Cecilia Alfier, che ha presentato il monografico sul cambiamento dei tempi e dei rapporti internazionali, che era già entrato in discussione la volta precedente. Di seguito è riapparso il monografico sulla mistica, affidato a Eleonora Graziani, filosofa. Interveniva anche Bruno Turra online su diversi argomenti di mistica e politica, ricordando la veggente e mistica Angela Volpini e il largo seguito delle sue riflessioni anche tra gli intellettuali. Intanto esce in scoperta il tema dell’Europa con Francesco il direttore, i suoi confini e di seguito cosa significa “Occidente”. Sbuca anche un fiore sull’Intelligenza Artificiale (AI) e il suo rapporto con l’umano, che cosa significa essere umani. Quale sia la differenza tra intelligenza umana e intelligenza artificiale. Non posso tralasciare la presenza nuova in redazione di Giuseppe Ferrara, ricercatore, che introduce il tema attuale della plastica, intesa come materia prima, che nei processi di uso e di reversibilità può divenire materia prima e seconda.
Molto animata la conversazione su Europa, Occidente, i confini dell’Europa, le prospettive, riscoprire il senso di futuro e del sacro, che è l’inaccessibile, non profanabile. Lasciamo poi la sede ringraziando il custode e ci avviamo pedestri al ristorante I Tri Scalin lungo la darsena, dove ci accolgono sempre benevolmente.
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25 marzo 2025 – Incontro online. Alessandro Mason con il gruppo giovani ha organizzato un incontro online con Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi dell’associazione Linea d’Ombra. Il primo contatto video è con Lorena, che è in collegamento dalla grande piazza di Trieste, dove accolgono ogni giorno i migranti che hanno attraversato la rotta balcanica, hanno subito ogni sorta di angherie da parte delle polizie di confine e anche la morte. Gian Andrea, dal suo studio, completava la presentazione del dramma, del travaglio dei popoli di Asia e Africa. Ed emergeva in maniera bruciante la nostra ostilità verso i migranti. Noi europei abbiamo sfruttato e distrutto le strutture politiche, sociali, economiche e religiose in cui vivevano intere popolazioni, in nome del progresso e della cultura nostra e adesso ci chiudiamo a riccio e trattiamo le migrazioni come un evento doloso, che va fermato e spento. Le parole di Lorena e Gian Andrea raccontano la loro accoglienza e, insieme, denunciano il clima poliziesco con cui noi affrontiamo una catastrofe umanitaria, rifiutando che questo sia solo l’inizio.
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12 aprile 2025 – Stroppari di Tezze sul Brenta (Vi), nella chiesa che un incendio nel 1991 aveva devastato, ristrutturata con pavimento a conca come un teatro che permette la visione dell’altare da ogni punto della navata centrale. Un gruppetto di uomini e donne con bambini vestiti a festa entra da una porta laterale e si raccoglie in fondo alla chiesa. Portano un bimbo di pochi mesi che il sacerdote accoglie sulla soglia assieme ai genitori, ai padrini e li introduce alla lettura del vangelo, sviluppa alcuni tratti del catechismo battesimale, per scendere poi alla vasca del battistero dove scorre limpida e chiara l’acqua che scende sul capo del bambino che accoglie sorridendo il lavacro, che accompagna i tre nomi dell’unico Dio. Leonardo Valle, balsamo e profumo del popolo, entra a far parte della comunità dei cristiani. E passa tra le mani dei fratelli Andrea e Sara, mentre la mamma Martina Bergamin asciuga la fronte del figlio e Carlo Valle, ancora commosso dal rito e dai figli, accompagna la piccola folla dei fedeli nella sala del patronato dove le donne hanno preparato sulle tovaglie le tartine, i dolcetti, le bevande lisce e alcoliche, grazioso apericena che rende tutti accoglienti e sorridenti.
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13 aprile 2025 – Rossano Veneto (Vi).
Piove sull’Italia del nord da mane a sera.
Stefano Benacchio e Gaetano Farinelli si avviano verso le sponde del fiume Po. Sosta a Carmignano di Brenta, in casa di Maria Andreina Bertin, sorella di Mario, con la quale, grazie al fratello, abbiamo conservato un legame, per salutare il figlio Gino Lovo e Sheila, sposi il primo maggio; la mamma dello sposo ci ha preparato una colazione calda e luminosa. Festeggia con noi il piccolo Leonardo, che sta in braccio al papà. Riprendiamo la rotta che devia dalla strada ufficiale, per aggirare l’intoppo degli artificieri alle prese con la bomba emersa dalla seconda guerra mondiale in un cantiere edilizio. Viaggiamo tra paesini della provincia di Vicenza, fino a riprendere l’autostrada a Montebello Vicentino.
Raggiungiamo Correggioverde, in provincia di Mantova, con un’ora e mezza di ritardo, ma in anticipo sull’ora del pranzo; sostiamo di fronte alla casa gialla dei Pedrazzini. Sul cancello scodinzola Buio, il cane dal pelo scuro come il nome e dietro di lui festosi avanzano Luigia e Gianni e ci accolgono in casa. Sediamo in cerchio, le voci incrociano le parole, fluiscono le domande sul lavoro, sui figli, sugli amici lontani che si perdono di vista, su Macondo e sulla festa nazionale di maggio che si avvicina, sullo stato di salute del Paese, sull’età che avanza, la malattia che logora e le revisioni che si impongono. Prima di pranzo, ci raccogliamo attorno a uno stralcio di lettura della Passione secondo Luca.
Il popolo che guarda gli uomini crocefissi, i capi e i soldati che deridono il re dei giudei, le donne che piangono la morte del Figlio di Dio e il popolo che alla fine dello spettacolo torna a casa battendosi il petto.
Siamo in attesa del Regno di Dio e anche noi passeremo attraverso la morte, termine ultimo, soglia e passaggio, cenere e terra, distacco e trasformazione. Abbracciamo Luigia e Gianni e viaggiamo per Suzzara, dove ci aspetta Fiorella Bertagna. Giorgio non c’è, è stato invitato al matrimonio di un vecchio compagno di classe. Il cielo è nuvoloso ma non piove. Come pellegrini ci sediamo e raccontiamo. Dei vivi e dei morti. Maria, la mamma di Fiorella, è morta il 15 febbraio scorso a Goito, all’età di 91 anni. La sua ascendenza tiene un cognome ungherese, Caramaschi, cui fa eco Karamazov in assonanza. Nelle case si accendono le luci e noi rientriamo alle nostre terre, portando con noi le voci e le assonanze, i volti e i passi che ci accompagnano.

Gaetano Farinelli

Gaetano Farinelli

redazione di Madrugada