Parole e gesti per dirsi addio

di Buccoliero Elena

La nonna è in cielo e ti guarda da lassù, la mamma è partita per un lungo viaggio, il papà del tuo amico è stato chiamato ed è dovuto andare via. Con simili parole molto spesso si parla ai figli o agli alunni per liquidare la morte di una persona cara, animati da due convinzioni sbagliate: che queste perifrasi siano sufficienti e che li proteggano dal dolore. Per la verità i bambini si pongono domande di senso e non si accontentano con poco. La perdita di un affetto ferisce loro non meno degli adulti e quando sentono che le persone grandi non riescono ad aiutarli semplicemente covano il dolore in solitudine. Questa solitudine, però, è una sofferenza aggiuntiva, e se la morte è inevitabile, la solitudine non lo è. Occorre solo che i “grandi” trovino le parole per stare accanto ai bambini nel lutto. Con questa consapevolezza, mentre migliaia di nonni, zii e genitori perdevano la vita durante il periodo più buio dell’epidemia da coronavirus, Marco Maggi e Bruna Aragno hanno lavorato a Parole e gesti per dirsi addio (FrancoAngeli, 2020), nel quale hanno raccolto il meglio dei materiali che da anni utilizzano in corsi di formazione sull’elaborazione del lutto. Molto di più Marco Maggi ha scritto sul bullismo, anche con chi scrive. Abbiamo sempre condiviso il desiderio di mettere a disposizione gli strumenti del mestiere affinché altri potessero conoscerli, utilizzarli, modificarli secondo le loro esigenze. Con lo stesso stile è costruito questo libro, che non vuol essere un pericoloso manuale nelle mani del primo venuto – è in appendice, non casualmente, un percorso di formazione per conduttori – ma un supporto a chi, già in grado di accompagnare gruppi nell’affrontare temi sensibili, potrebbe fare molto di più anche su questo tema se solo avesse una cassetta degli attrezzi ben fornita. Il libro propone attività da sviluppare con i bambini ma anche con adolescenti e adulti; la costruzione del testo è precisa e aiuta a individuare di volta in volta i target di età. Prima ancora, un breve excursus teorico si concentra su alcuni elementi fondamentali: la vulnerabilità e la forza (la resilienza) nell’affrontare i cambiamenti della vita, i distacchi e le perdite, l’esperienza della morte e del morire, le tipologie di morti, il lutto, i lutti e le fasi di elaborazione, i riti commemorativi e le strategie e gli strumenti operativi per aiutare. Questa parte teorica s’interseca con il manuale operativo, i cui contenuti consentono di strutturare percorsi distinti per target di età: bambini, adolescenti e adulti. In dieci sezioni sono raggruppati un centinaio di attività, giochi e schede di lavoro, che traggono ispirazione anche da racconti, film, cortometraggi e video musicali, approfondendo argomenti specifici. I capitoli trattano: l’avvio di un percorso di gruppo attraverso attività di presentazione e conoscenza reciproca tra partecipanti, il ciclo della vita, la resilienza, l’autostima, l’alfabetizzazione e la competenza emotiva, le perdite, la morte e il morire, l’elaborazione del lutto, i suggerimenti pratici per aiutare e sostenere una persona in lutto e gli strumenti di feedback e valutazione da utilizzare al termine di percorsi educativi e formativi. È poi proposta una bibliografia di approfondimento per ogni sezione. Il manuale è pensato per operatori socio-sanitari, docenti, formatori, counsellor, operatori della pastorale del lutto, volontari, facilitatori di gruppi di auto-mutuo aiuto e di peer education. Il lettore, inoltre, troverà online ulteriori materiali da scaricare quali carte stimolo, un gioco dell’oca che favorisce il confronto in piccoli gruppi, i dadi, le immagini per un fotolinguaggio, una filmografia, bibliografia e sitografia sul lutto e tanto altro ancora. L’auspicio degli autori, entrambi impegnati in contesti educativi formali e informali, dove conducono gruppi di auto-mutuo aiuto sull’elaborazione del lutto, è che la solitudine possa essere spezzata e chi è costretto ad affrontare la morte di una persona cara trovi i luoghi, i momenti, l’alfabeto indispensabili per attraversare il dolore.

Elena Buccoliero

sociologa, componenete della redazione di Madrugada