Presentazione della collana “Educazione alla mondialità”

di Di Felice Massimo

La fine di questo secolo sembra caratterizzata dalla globalizzazione delle relazioni e dall’interdipendenza dei sistemi economici, politici e militari.
Finanche la contrapposizione Nord/Sud, come quella Est/Ovest, sembra non essere più completamente idonea alla descrizione della nuova realtà. Infatti, se da un lato la distanza che contrappone i paesi occidentali a quelli del sud del mondo ha avuto un incremento nelle ultime decadi, al tempo stesso l’attuale recessione economica e la crisi del Welfare State nei paesi europei ha portato al diffondersi, anche nel “primo mondo”, di vecchie e nuove forme di povertà determinando, in questo modo, l’avvento di una nuova realtà internazionale.
Ma oltre all’incremento delle forme di emarginazione sociale è possibile scorgere alcune problematiche che sembrano riguardare, indipendentemente dalla posizione geografica, tutte le società del pianeta. Tra queste la distruzione dell’ambiente, l’occupazione, i flussi migratori, il problema razziale, la violenza contro i settori più indifesi della popolazione (bambini e anziani).
Se a tali realtà aggiungiamo la crescita della popolazione, che nel 2000 raggiungerà i 6,25 miliardi di persone, interessando principalmente le aree economicamente depresse del pianeta, è possibile sostenere la necessità di un approccio internazionale che, vista la gravità e l’impatto degli avvenimenti, non sia limitato ad un numero ristretto di specialisti ma che inizi ad interessare cittadini comuni, le scuole e soprattutto i giovani che nei prossimi decenni si troveranno a dover affrontare gli effetti di tali problematiche.
A chiunque voglia avvicinarsi alla conoscenza delle grandi questioni internazionali, così importanti per capire le nostre specifiche realtà, i mezzi di comunicazione e il mondo dell’editoria non offrono molto. In particolare l’Italia, da questo punto di vista, risente di un approccio estremamente limitato rispetto agli altri paesi europei e soprattutto la scuola appare spesso in ritardo e priva di investimenti adeguati.
é a partire da questa constatazione che la casa editrice Edizioni Lavoro ha cercato di coinvolgere le associazioni impegnate nel campo della solidarietà e della cooperazione tra i popoli nella definizione di uno spazio nuovo di elaborazione e di dibattito culturale, dove fosse possibile utilizzare lo strumento editoriale per valorizzare energie e risorse che rischiano di andare disperse.
Dalla collaborazione e dal contributo dell’associazione Macondo e di ManiTese è nato il progetto di una collana di “Educazione alla mondialità” che colmi il vuoto di informazione sulle problematiche internazionali ma che, al tempo stesso, educhi ad una visione globale e ad un approccio planetario nei confronti delle sfide del nostro tempo. Pertanto l’operazione vuole essere a servizio del vasto mondo dell’associazionismo che opera dentro questi orizzonti culturali. I destinatari di tali pubblicazioni, costituite da testi di 120-150 pagine, agili nell’esposizione ma rigorosi nei contenuti, saranno gli operatori e gli esponenti del mondo del volontariato e della cooperazione ma, soprattutto, visto il carattere divulgativo dei contributi, il mondo della scuola, gli studenti, gli insegnanti e il cittadino comune.
Ciascun volume sarà corredato sia di un glossario contenente i principali termini tecnici impiegati, sia di essenziali riferimenti bibliografici conclusivi, per rendere possibili ulteriori ricerche a riguardo.
Già un primo volume, dal titolo La Chiesa di fronte al liberismo economico è stato pubblicato. Ne è autore il noto studioso francese Jean Yves Calvez. Sono inoltre in programmazione per il 1995 La riforma dell’ONU di Daniele Archibugi e La sopravvivenza del terzo mondo in una economia globalizzata di Walden Bello.
Di fatto la collana di “Educazione alla mondialità” si propone di contribuire alla formazione di una sensibilità e di una coscienza internazionale attraverso i contributi di alcune delle personalità più autorevoli e dei maggiori esperti in materia. A questi spetterà il compito di illustrare, mediante un linguaggio semplice e diretto, le grandi questioni e le gravi tensioni che interessano il nuovo scenario internazionale. Particolare spazio sarà offerto ad autori dei paesi a “basso reddito”, il cui punto di vista è spesso sconosciuto o escluso dalle analisi convenzionali, ma che risulta indispensabile per la formazione di una nuova coscienza e di un nuovo “uomo planetario”.