Dopo l’attacco al campo di Makhmour

Hazal Koyuncer, rappresentante della comunità curda in Italia insieme ad Yilmaz, è stata ospitata per un webinar dall’associazione Macondo un paio di mesi fa, nell’ambito della diffusione di un progetto internazionale a sostegno di un villaggio di donne in Rojava, il villaggio di Jinwar. Il progetto è presente nella apposita sezione Collaborazioni.
Da oltre un anno era in contatto stretto per avere informazioni il più genuine possibili sulla grave situazione che stanno ancora una volta vivendo le comunità curde nel nord della Siria ove, come si sa, è stata ormai da diverso tempo, fondata la Repubblica del Rojava. Ora la situazione di violenta aggressione e di abbandono, e mi si permetta di dire, operata a livello internazionale anche dalle forze ONU, UNHCR, sta comportando una potente recrudescenza che mette a rischio di genocidio la intera comunità.
Hazal nei prossimi giorni si recherà nel campo rifugiati di Makhmour  per vedere con precisione cosa sta accadendo e con lei andranno osservatori con lo scopo di aprire alla diffusione internazionale su quello che sta accadendo, cercando di smuovere questa assenza di sostegno che purtroppo si è creata a danno di questa comunità. Lo scopo di questo pericoloso viaggio che Hazal sta affrontando assieme ad altri è fate tutto il possibile per evitare che la comunità internazionale sia assente mentre Erdogan compie il suo piano di morte e portare solidarietà in una situazione che diventa ogni giorno più drammatica.
Abbiamo già visto in passato e anche recentemente come si siano create situazioni di isolamento di interesse comunità, premessa di terribili genocidi.
Decisivo quindi diviene diffondere nella comunità internazionale quello che sta succedendo, rompere la cortina dell’indifferenza e del silenzio. Richiamare gli ambiti internazionali che si impegnino ad assicurare sostegno e aprano tavoli di intervento che possano bloccate le azioni omicidi del governo turco.
Queste brevi note vogliono pertanto essere un contributo in questo senso, offrire una informazione e  diffusione, perché solo in tal modo si può sperare che qualcosa possa portare ad azione adeguata di aiuto.  (D.I.)