La strada di Pippo Morelli – Sapere Libertà Mondo

Ho incontrato di sfuggita Pippo Morelli solo una volta, nel 2012. L’ictus che lo aveva colpito di ritorno da un viaggio di cooperazione in Brasile per quasi vent’anni gli aveva tolto quasi del tutto la parola.

Il tempo passa e ci smarrisce. Fiumi di pensieri e parole si affastellano dentro di noi. Non sempre ci ricordiamo di quanto abbiamo bisogno di cercarne il senso.

Chissà cosa portava dentro Pippo, cosa teneva nascosto nell’anima. Nei suoi silenzi, nel socchiudere i grandi occhi durante gli ultimi vent’anni della sua vita. Chissà quali domande, invece, risalivano a prima, alla scelta di osservare e vivere il mondo attraverso le storie degli ultimi, dei ceti popolari.

Giunto alla fine delle tappe del viaggio nelle parole di Morelli. Nei suoi incontri, nelle sue speranze ed anche nelle sue delusioni e sconfitte, è soprattutto l’ultima strofa della canzone di Guccini («Canzone delle domande consuete») a risuonare e danzare: ì«Non c’è vento stasera. Siamo o non siamo assieme? Fuori c’è ancora una città. Se c’è ancora balliamoci dentro stasera. Con gli amici cantiamo una nuova canzoneì».

C’è sempre una nuova canzone da scrivere e da cantare insieme agli amici nella città. Una canzone che diverrà memoria, incontro, terra. Ma anche, sapere, libertà, mondo.

Obrigado! Grazie Pippo.

Francesco Lauria

dall’introduzione al libro edito da Edizioni Lavoro