Nasce Melquíades

di Alberto Camata

Da oggi il sito si arricchisce di un nuovo segmento. In realtà stiamo riprendendo un’idea che ci aveva accompagnato all’inizio degli anni 2000, quando il sito aveva fatto capolino del vasto mondo del web, rinnovandola.
Quando partimmo era nostra intenzione dare a naviganti telematici un attracco dove poter trovare delle informazioni su quanto si stava muovendo nel vasto arcipelago delle persone sensibili ai temi della mondialità, dell’ecologia, del dialogo, della pace.
Per vicissitudini interne al mondo dell’associazione questo segmento del sito aveva perso vigore. Dentro a Macondo si era sentito il vuoto, la carenza dell’informazione; il mondo telematico era accelerato in maniera inaspettata, erano nate le reti sociali che si sono imposte e hanno modificato il nostro stile di vita. Chi si ricorda com’era la nostra vita prima di Facebook e delle altre piattaforme? Davvero riuscivamo a vivere senza dover ricorrere in continuazione al cellulare? Davvero riuscivamo a dialogare usando le parole e non frasette abbellite con disegnini preconfezionati? Davvero riuscivamo a vivere una giornata senza farci una foto o farla al piatto di spaghetti? Che senso aveva la parola condivisione prima dei social? Che definizione davamo alla parola amicizia?
Come sempre, anche per chi vive nel mondo dell’associazionismo, uno strumento che poteva essere un aiuto per veicolare idee, stimoli di riflessione, si è ridotto a un’accentuazione dell’ego, all’esigenza di apparire e sentirsi protagonisti dell’effimero, siamo alla ricerca di facili e vuoti consensi, non accettiamo il dialogo, se non in termini di sbrigativa conflittualità, dove la nostra ragione deve avere il predominio. Abbiamo perso il gusto della parola, della lettura, della lentezza.

Questo vuoto, per quanto riguarda questa associazione, è stato colmato da un’idea di Alessandro Bruni, il quale da qualche anno gestisce ‘il blog di Madrugada’, un impegno davvero grande dove Alessandro ci ha proposto moltissimi articoli spulciando in rete o chiedendone di freschi ai suoi contatti prestigiosi. Quindi non era un frutto dell’associazione, ma era l’iniziativa di un membro della redazione della nostra rivista che desiderava proporre un’attenzione puntuale sui temi di attualità, un lavoro che si è dimostrato uno strumento eccellente di divulgazione.
Come ogni attività di questa associazione, anche l’informazione si basa sul volontariato, Alessandro per necessità superiori è ora costretto a limitare questo suo apporto. Cosa che dispiace a tutti.
Ma come tutti gli episodi della vita di Macondo, ogni volta che ci siamo trovati davanti a quella che poteva sembrare una fine, in realtà abbiamo trovato le energie per proporre qualcosa di nuovo, praticare nuove strade.

‘Melquíades’ vuole essere una novità che riprende la nostra vecchia vocazione di essere un veicolo per la comunicazione. Nasce dentro il sito di Macondo questo blog, le nostre ottime firme di Madrugada proporranno le loro riflessioni e le loro provocazioni attingendo dagli eventi quotidiani, entreranno nell’attualità con l’intento di accendere un dialogo costruttivo.
Sarà un blog di parte? Sì, ognuno deve sentirsi libero di esprimere le sue idee e deve accettare di essere criticato. Ognuno di noi parte da una sua visione del mondo, nella lettura degli eventi c’è per forza la sua esperienza di vita, il suo sentire, le sue speranze. Questo è essere di parte. Se poi vi sentirete a vostro agio nell’incasellare preventivamente il blog dandogli un colore, liberi di farlo, ma perderete molto, non avrete la capacità di approfondire e di analizzare quanto una libera persona sta esponendo, perderete l’occasione di un arricchimento.

Perché lo abbiamo chiamato ‘Melquíades’? E chi altri poteva portare dentro Macondo le novità del mondo se non lo zingaro che conosceva l’esistenza del villaggio sperduto nella selva? Il vecchio Melquíades, un personaggio senza tempo che porta il mondo dentro a Macondo, sa dire che cosa si può fare e che cosa no con gli oggetti che fa conoscere agli abitanti, ma costoro non gli credono, è pur sempre uno zingaro. La ‘comunicazione tra i popoli’ come recita la missione di questa associazione parte proprio da qui, dal voler superare i pregiudizi, accettare l’Altro in quanto Altro e non in quanto espressione di una mia comoda e falsata opinione. Per fare questo, come ci ricorda Brecht, ci si è messi dalla parte del torto, in questo caso, abbiamo preso come bandiera uno zingaro: siamo zingari.
Un ringraziamento va a Eleonora (la trovate su Twitter col nome @Elly_s_chaos) alla quale ho detto come mi immaginavo fosse l’aspetto di Melquíades e le ho chiesto di abbozzarlo. Lei, adolescente appassionata di disegno, mi ha letto nel pensiero!

Alberto Camata

Curatore del sito dell’associazione Macondo