Donna Vita Libertà

Il 13 settembre, mentre si recava con i genitori a Teheran, Mahsa Amini è stata fermata a un posto di blocco dalla polizia perché non indossava nel modo previsto dalla legge l’hijab, uno dei veli islamici, lasciando intravedere una ciocca di capelli.

Testimoni affermano che durante il fermo la ventiduenne curda ha ricevuto molto percosse, tanto da essere portata in ospedale, dove è morta il 16 settembre.

Secondo la polizia dopo una “sessione di rieducazione“, la giovane sarebbe stata stata condotta a un centro di detenzione per essere poi sottoposta a un “breve corso sull’hijab” e rilasciata poco dopo. Ma le cose non andarono così.

“Mi hanno fatto vedere il suo corpo, aveva lividi sul volto – dichiara il fratello al Corriere della Sera – ma non mi hanno permesso di fotografarlo, chissà come mai. Poi due giorni dopo la polizia della moralità ha detto che mia sorella era morta a causa di un infarto. Ma lei era sana, completamente sana e non soffriva di cuore”.

Di fatto la polizia e le autorità religiose hanno sempre sostenuto che la giovane sia morta per cause naturali, versione alla quale si è opposta la famiglia fin dall’inizio, ribadendo che Mahsa non aveva problemi di salute.

150 città di tutto il mondo che hanno espresso il loro dolore per la morte della giovane Mahsa, dimostrando forte opposizione contro quanto accaduto. Le proteste hanno riunito anche gli italiani: da Milano a Napoli, Bologna, Torino e Piacenza, le città si riempiono di manifestanti che esprimono il loro dissenso con azioni quali il taglio di ciocche di capelli e slogan contro il governo iraniano.

Ad esempio il 1° ottobre 2022, davanti alla sede dell’ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran in via Nomentana, la città di Roma ha visto centinaia di persone manifestare con slogan quali “Donna, vita, libertà” e “No alla dittatura”. L’obiettivo è esprimere il proprio sostegno alle donne iraniane che denunciano il regime degli ayatollah e rivendicano i loro diritti.

(nostra sintesi da https://www.abilitychannel.tv/mahsa-amini-morte/)

A distanza di un anno, i comuni di Mira, Mirano e Venezia, l’Unione Donne Italiane e Kurde, l’Associazione Democratica degli Iraniani e il Centro per l apace e la legalità “Sonja SlaviK” organizzano tre incontri:

  • 15 settembre ore 18 presso il municipio di Mira
  • 16 settembre ore 9.00 Corte di Villa Errera Mirano
  • 16 settembre ore 11.00 presso il municipio di Mestre

Se siete in zona vi invitiamo a partecipare.