Ad un anno dalla partenza

di Lazzarin Antonino e Nelma

Da quel lontano 29 ottobre del 1994, tempo di partenze e di “arrivederci” (até logo!), ne è passata dell’acqua sotto il ponte del Rio Parnaì­ba, che unisce Timon a Teresina, capitale del Piauì. Con la corrente del fiume molte cose nuove sono arrivate, quasi sempre a tempo debito, altre se ne sono andate seguendo il corso normale.

Sogni e progetti

Con il nostro arrivo a Timon innumerevoli sogni e progetti sono stati fatti su di noi. Logicamente non tutto ciò che fu pensato a nostro riguardo giunse a compimento, per cui è comprensibile che alcuni abbiano avuto i loro desideri inesauditi. La presenza di missionari laici, che lavorino non solo come gregari e collaboratori, ma da pari a pari, in clima di corresponsabilità e partecipazione, è ancora novità da queste parti, per cui può essere comprensibile la situazione di ambiguità e di insicurezza che si è potuta venire a creare.
Non nascondiamo quindi le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare, prima di riuscire a trovare la giusta dimensione delle cose e di entrare in un tipo di attività soddisfacente per noi e accettabile dalla gente. Era nostro proposito controllare per qualche mese il “fuoco” e la smania di fare per potere avere il tempo di osservare, penetrare a fondo questa realtà, così diversa e provocatoria e alla fine agire con prudenza ed efficacia.

Formazione

Prevedendo le difficoltà del percorso, pensammo di condividere con altri del luogo gioie, fatiche e speranze. Nasce così l’équipe di formazione e di organizzazione di corsi, seminari, incontri ancora senza un nome definitivo, ma con tanto lavoro.
Da giugno del 1995 in poi siamo riusciti ad organizzare sei corsi di formazione politica e sociale, il cui risultato è stato la creazione dell’Èquipe Centrale di Articolazione dei Movimenti Popolari (ECAMP), che ha come finalità il coordinamento dei gruppi militanti, che a loro volta si prefiggono di conquistare nuovi spazi nel campo politico e sociale, per ora. Risultato concreto è stata la lotta per avere la direzione di due associazioni di Bairro, che in tutti questi anni sono state controllate da politici corrotti, con l’unica finalità di angariare voti in tempo di elezioni. Il ruolo dell’ECAMP sarà sempre più definito, soprattutto quest’anno, con le elezioni municipali.
L’Èquipe non perde tempo… siamo riusciti a promuovere un grande corso biblico in tre tappe, da aprile dell’anno scorso fino a febbraio di quest’anno. La nostra presenza è continuamente rischiesta sia nell’ambito ecclesiale per conferenze, corsi, incontri, riflessioni, come fuori, soprattutto nelle scuole.

Il pozzo dei poveri

Una realtà che non si può sottovalutare e che ci aiuta a mantenere i piedi per terra è il “luogo sociale” in cui è situata la nostra casa. Il fatto di “bere dal pozzo” dei poveri, ogni giorno, ci mantiene in atteggiamento di allerta e ci convoca ad una conversione permanente. È con loro che ci confrontiamo e che dobbiamo fare i conti quotidianamente. Fin dai primi momenti abbiamo pensato che la prima comunità è lì dove si vive.
La campagna della fraternità dell’anno scorso, con il tema La Fraternità e gli Esclusi è caduta dal cielo. Ogni settimana, circolo biblico nelle famiglie del vicinato. Incomincia un nuovo capitolo di storia per questa gente assetata di giustizia e di solidarietà. Come conseguenza di tanto riflettere e pregare assieme, nasce un gruppo di donne, disposte a rivendicare ciò che è di diritto, come fognature, acqua, luce, raccolta di immondizie, e di lottare in favore della vita.
Entusiasmo, gioia e serenità, conditi da una buona manciata di grinta, sono compagni in questo arduo cammino.

Timon, 6 febbraio 1996