Macondo e dintorni

di Farinelli Gaetano

In questo lungo periodo che ci siamo lasciati alle spalle sono tante le cose accadute; ti potrei parlare di David che attraversa la strada la prima volta, o della ragazza che dimentica la borsa sul greto della memoria, potrei scrivere dei nuovi miti che inciampano all’ultima curva; o del paio di scarpe rubate al supermercato perché il figlio è cresciuto; scriverò quanto la memoria e i sentimenti mi suggeriranno.

22 febbraio 1999 – Abano Terme (Pd). Inizia il ciclo organizzato dal gruppo di Padova (Monica Lazzaretto referente) che dovrebbe snocciolarsi sull’interrogativo: Che nome dare al presente? (alla scoperta dei significati). Il primo relatore è Giuseppe Stoppiglia, che apre con: Verso una nuova generazione. Qualcuno si illude che quando avremo distrutto quanto abbiamo trovato sulla terra, si possa trovare spazio altrove a ricostruire una nuova storia; o forse qualcuno pensa già al modo di manipolare il codice genetico per divenire inattaccabili, dimenticando che il nuovo non si costruisce con una placchetta che qualcuno ti riscrive, ma nei valori che abbiamo interiorizzato. L’afflusso degli uditori è raddoppiato (circa cento cinquanta persone) rispetto allo scorso anno.

27 febbraio 1999 – San Zeno di Cassola (Vi). Macondo-Tracce continua il corso di introduzione socio politica; tiene la relazione il dottor Vittorio Andolfato su Mutamenti culturali in corso. La relazione si sviluppa attorno al concetto di destra e sinistra; panoramica della politica nell’Italia e nel mondo. Esiste, secondo il relatore, una polarità di destra e sinistra nonostante lo schiacciamento attuale della globalizzazione; ciascuna con valori che devono entrare in rapporto dialettico e non di collisione.
A metà giornata compare come per incanto sul tavolo del relatore una superficie di vettovaglie, dai sapori dolci e piccanti, di provenienza cardinale (la rosa dei venti), che non cigola sul portone di ingresso, e si dissolve in briciole.

27 febbraio 1999 – Marostica (Vi). Forum della pace. Il tema di quest’anno: Infanzia: diritti proclamati, diritti violati. Ogni anno Marostica assieme ai comuni limitrofi accende questa bella iniziativa, per sensibilizzare la popolazione attorno ai diritti della persona, che possono anche nascere con la commozione, ma devono diventare terreno di cultura; all’incontro che poi si è concluso con una marcia simbolica della pace, ha partecipato anche Giuseppe Stoppiglia come coordinatore del dibattito con: “In prima linea: in difesa dei diritti dell’infanzia”. Si dice che abbia partecipato alla marcia, lasciando subito spazio ai giovani, come d’altra parte recita la sua filosofia.

2 marzo 1999 – Pezzoli (Ro). Incontro sulla coppia. Parla Giuseppe Stoppiglia; mi pare di sentirlo aprire il discorso: “Ma perché fate parlare a me della coppia, visto che non ne ho fatto esperienza?”. Ed è un modo bonario per incominciare con un pubblico che spento il video della De Filippi vuole sentire parlare di sé, ma dall’interno, e non tra il pettegolezzo. La coppia è in crisi, la coppia ora ha rotto le ipocrisie; che fare? Si può ancora tenere fede agli impegni; senza scoraggiarsi al primo vento? Ma quali venti? E quali battaglie intraprendere? Bisogna allora ricostruire i luoghi di incontro, e gli spazi di ascolto; nella sala che ha ospitato il cabaret di Paolo Hendel, Giuseppe a braccio raccontava di rappacificazioni impossibili a colpi di sola volontà. La famiglia la coppia non può portare il peso di tutto; altri spazi, altri istituzione assieme nell’ascolto possono ricreare lo scambio tra uomo e donna.

4 marzo 1999 – San Martino di Lupari (Pd). La parrocchia di san Martino ha invitato Giuseppe a parlare sul tema Educatore gioioso. Non è facile in una comunità riprendere il filo della evangelizzazione, dopo anni di semplice catechesi. E poi perché quel “gioioso” che pare tanto frutto di volontà, se il discorso deve partire dai luoghi dell’educazione e non tanto dai metodi; di metodi ne sono usciti tanti e la società migliora di poco; forse la scoperta insieme delle sorgenti è più interessante. I ragazzi e ragazze presenti, ben duecento, non sempre si trovano in sintonia tra ruoli e nuove relazioni.

11 marzo 1999 – Cittadella (Pd). Giuseppe Stoppiglia è invitato dalle scuole “Girardi” e Meucci” a parlare ai giovani del respiro necessario per affrontare l’utopia di un nuovo equilibrio, senza lasciarsi deprimere dalle sfide che questo comporta; trovare in se stessi e nel rapporto le risposte ad un mondo che ti illude, e che si prende beffa di noi con il suo potere devastante.
In serata a Padova, ai giovani universitari della FUCI, Giuseppe parla sul tema I nuovi poveri, quelli che non hanno la parola, quelli che non sanno districarsi nel pantano delle ideologie dominanti e non sanno scegliere la strada della politica.

14 marzo 1999 – Ferrara. Ad un gruppo di giovani e famiglie Giuseppe parla di: Macondo: sogno o realtà?. Una domanda che si pone al di dentro dell’associazione; per scoprire se la proposta è solo un surrogato per costruire una propria identità o invece il percorso umano di ciascuno.

15 marzo 1999 – Abano Terme (Pd). Sempre al circolo ricreativo, parla don Albino Bizzotto sul tema: Conflitti internazionali, contraddizioni locali; presenti almeno cento cinquanta persone ad ascoltare che ormai la guerra è vicina; che a Parigi non sarebbe nulla successo di buono; anche perché la volontà non è quella del vecchio Giubileo, del legame dell’uomo alla sua terra; ma quello di occupare spazi per la competizione, invocando ora il mercato, ora gli equilibri, ora la religione; ed intanto arriveranno le bombe intelligenti, visto che le teste d’uovo sono scoppiate.

18 marzo 1999 – Montebelluna (Tv). Invitato dalla casa di riposo per anziani, Giuseppe parla di Europa e Mondialità; per non cadere nell’inganno di un sogno che si spenga ai confini del nostro territorio, ed abbia invece il respiro degli altri continenti, che sviluppano una economia di austerità e propongono modelli di vita che non vanno schiacciati dalla crescita e dalla competizione infinita.

19 marzo 1999 – Bassano del Grappa (Vi). Sala A.P.T. Viene presentato il libro di Gianni Bordin “Indio”. La sala è gremita e raccolta; di amici, parenti e sconosciuti. Introduce Ivano Spano, cui seguono Giuseppe Stoppiglia e Silvano Mocellin. L’esperienza di Bordin potrebbe essere il viaggio per fuggire dalla propria terra e dalla propria identità; la vecchia ricerca del mito del primitivo che affascina; nel libro invece emerge il cammino e la scoperta; l’incontro e il silenzio; la denuncia e la saggezza di aver trovato un popolo di uomini che vivono in cerchio; si esprime nel gioco e nell’accoglienza; che recuperano il tempo della relazione prima che sia giunto il computer a liberarci dagli elenchi e dalle fatture interminabili.

20 marzo 1999 – San Zeno di Cassola (Vi). Il corso di socio politica organizzato da Baldassare, Enrico e Andrea continua con la relazione di Gianluca Toschi sul tema: Politica ed economia.
Il Toschi parte da uno schema semplice, di definizione di economia; per passare alla divisione tra monetaristi e keynesiani; accenna poi alle dimissioni del tedesco Oskar Lafontaine, che proponeva una difesa delle politiche sociali; e questo sta ad indicare che sarebbe nata una terza via, quella di Tony Blair, il quale pur essendo laburista propone una politica in cui non sconfessa lo stato sociale, ma privilegia il libero mercato.

20/21 marzo 1999 – Facca (Pd). Viene esposta in parrocchia la mostra dei “meninos de rua”, che Macondo presenta da diversi anni; uno strumento che insieme suscita emozione e richiama al confronto tra benessere nostro e sopravvivenza, senza scadere nei sensi di colpa, ma invitando a cogliere i segni di una umanità che resiste e mantiene nel dolore la sua dignità. Durante la giornata Giuseppe parla alla comunità.

24 marzo 1999 – Bruxelles. La Nato decide di bombardare su Belgrado e su Pristina nel Kosovo. Inizia un’azione di cui non conosciamo gli esiti, né quando finirà. Possiamo solo immaginare il dolore e la rabbia; ma questo non fa cronaca; potremmo raccontare le luci che si accendono sul cielo di Belgrado e di Pristina; ma forse qualcuno potrebbe dire che sono solo fuochi fatui o bombe a testa d’uovo. Il dollaro intanto sale.

26 marzo 1999 – Scorzé (Ve). Un gruppo di famiglie organizzato da Argentino Cagnin invita Giuseppe a parlare del rapporto tra famiglia e mondialità; come vivere il rapporto locale e globale; erano presenti almeno trenta persone; sintomo di una ricerca ostinata di trovare senso pur tra i fulgori della informazione in tempo reale. L’osso duro resta sempre la responsabilità; e non te lo porta tra i denti il cane di guardia.

27 marzo 1999 – Ferrara. Cooperativa “Le pagine”. Nell’incontro di redazione di Madrugada vengono fissati i temi dei prossimi numeri; proseguiranno i temi monografici con Sviluppo; cui segue Società o comunità di riferimento?. Maurizio, Enzo, Mario, Francesco, Roberta, Gaetano, Stefano erano presenti alla discussione.
Nella mattinata, approfittando di un disguido, Mario Bertin assieme a Stefano, Gaetano e Francesco ha preso visione del materiale raccolto per la preparazione di un libro di certo Giuseppe Stoppiglia che dovrebbe uscire entro la festa di maggio.

28 marzo 1999 – Pove del Grappa (Vi). Sede nazionale. Convegno Giovani di Macondo con Brunetto Salvarani. Direttore responsabile di Qol, rivista che si dedica alla lettura della Bibbia, alla scuola di Israele, al dialogo ecumenico e interreligioso.
Numerosi i giovani, provenienti dal nord e dal sud, per affrontare il tema: Ascolto e pluralità, Brunetto parla di una rivincita di Dio; delle religioni varie; che in forma diversa si stanno ricomponendo le identità dei popoli; c’è un dialogo tra le religioni, ma avviene soprattutto a livello di gente di popolo; la riscoperta della religione, diviene prima scoperta dell’altro; e di Dio che non è patrimonio di nessuno, perché sta sempre oltre. Come diceva padre Tissa: Gesù è Dio; ma Dio non è Gesù; nel senso che se dio lo chiudi in una manifestazione unica, quello è il suo simulacro. La saletta era gremita; erano presenti ottanta novanta giovani; non sono mancate le domande, le perplessità e le revisioni di atteggiamento. Mentre nella sala soffiava il vento dello spirito; e non solo dell’aria condizionata.

1 aprile 1999 – Nimega (Olanda). Giuseppe e Gaetano, assieme a Zoli e Zabinka, presso i quali sono ospiti nelle feste di Pasqua, mentre già infuria la guerra, si incontrano nel monastero dei domenicani con il teologo Edward Schillebeeckx, che ha già 84 anni, e continua a scrivere, e a tenersi aggiornato su quanto avviene nella chiesa e nel mondo.
Conversando su tre lingue abbiamo proposto alcune domande al teologo: sulla teologia della liberazione, sulla continuità del Concilio Vaticano II, sul processo ecumenico.
Le risposte sono state chiare: la ricerca teologica è ferma, e non solo per colpa del papa oggi regnante, umanamente aperto; la Chiesa ferma nel processo ecumenico, e non sono passati ancora i valori della libertà di ricerca; la teologia della liberazione non è semplice sociologia, ma coglie il nucleo del vangelo che è la scoperta del volto di Dio, sul volto molteplice del povero.

5 aprile 1999 – Pagnano d’Asolo (Tv). Festa di giovani e parenti nella comunità di Pagnano. Partecipa anche Giuseppe, che ha fatto quest’anno un corso di inserimento nella società. E l’hanno accolto: gli imprevisti della vita!

7 aprile 1999 – Belluno. Stefano Bellumat consegna al presidente dell’associazione Macondo l’offerta raccolta nella campagna di Belluno e provincia per una partecipazione allo scambio solidale tra i popoli.
Schio. In casa di Paola e Marco, alla presenza di Mariasole si tiene la segreteria di Macondo.
Si passa direttamente alla verifica delle attività concluse, di quelle che hanno già preso avvio o stanno concludendosi: il corso di Abano preparato dal gruppo di Padova (Monica Lazzaretto) che si conclude a maggio: la disponibilità immediata dei relatori, forse un miracolo di padre Pio, ha reso vive ed interessanti le serate. Il convegno tenuto a Pove per i giovani su: “Religione, fede, Dio” è riuscito sia per i partecipanti, che per il fatto che fosse un laico ad introdurre al discorso sulla religione. Il corso di socio politica iniziato a Pove, ma svolto per la maggior parte a San Zeno grazie alla disponibilità della Scuola di Etica ed Economia; ed alle rogne bizzarre della Lega, sospettosa che anche a Pove si potesse fare una scuola di Socio Politica, ha avuto una presenza continua di trenta quaranta persone, conclusa con una cena di lavoro presso il ristorante Monsignore.
Non poteva mancare una riflessione sull’incontro con il procuratore di Palermo Caselli, che ha parlato a tutti i finalisti delle scuole superiori di Bassano.
Si è passati poi alla festa nazionale che si terrà a Bassano; ma ne parleremo altrove.
Si sono ripuntualizzati i temi, le date ed i luoghi dei campi scuola a Vicovaro, Cirigliano e Sulzano.
Una novità invece sarà l’incontro preparato dalla Scuola di Etica Economia in collaborazione con Macondo in Sicilia a Partinico con il sindaco Gigia Canizzo ed a Caserta con Sergio Tanzarella e le autorità religiose e civili del luogo per cercare la possibilità di una relazione solidale sul campo imprenditoriale.
Verso la fine di settembre prepareremo l’incontro con Edoardo Galeano, scrittore uruguagio, famoso per il libro: Le vene aperte dell’America latina.
A novembre ci sarà l’assemblea generale di Macondo con l’elezione del nuovo presidente. Le liste sono aperte.

9 aprile 1999 – Bassano del Grappa (Vi). Presso la sede di Bassano TV si svolge un incontro tra Giuseppe Stoppiglia ed un gruppo di giovani sul tema della interculturalità.. Che significhi cultura, quale ethos fermenti nel nostro territorio, quali siano le possibilità di rapporto con le altre culture, cosa significa il processo di inversione e di chiusura di fronte ai processi emigratori: queste e altre domande sorgono spontanee una dopo l’altra come le ciliegie.

10 aprile 1999 – San Zeno di Cassola (Vi). Continua il corso di socio politica sul tema: Etica e politica tenuto dal signor Giuseppe Stoppiglia. L’aula piccola e gremita ascolta con attenzione quasi raccogliendo da un dizionario appena stampato le parole responsabilità, solidarietà, educazione all’incontro, bene comune; suoni di parole cui spesso non risponde nessuna Eco delusa d’amore dal Narciso che si annega nella sua immagine: il successo e l’immagine, l’applauso ed l’indice d’ascolto diventano ogni giorno di più le ombre giganti della nostra fantasia nevrotica.

11 aprile 1999 – Cavaso del Tomba (Tv). Nel piccolo villaggio della pedemontana trevigiana, nell’antichità famoso per i vasi lacrimatoi, urne eleganti che contenevano le lacrime versate dei vivi sulle tombe dei defunti, siedono e discutono gli animatori: per impostare le giornate di Sulzano; quali relatori scegliere e decidono poi anche un’escursione per la domenica successiva onde prendere visione anzi tempo del luogo dove si svolgerà il campo convegno.
Aeroporto di San Marco. Venezia. Arriva dal Brasile la responsabile della casa di Rio. Porta una valigia e occhiali scuri, che le saranno utili durante i temporali che si scateneranno fino alla seconda decade di maggio. Ad attenderla il nipote Tomas ed il cronista smemorato. C’erano uomini con il cartello ad attendere ospiti sconosciuti e donne con il cuore negli occhi. Noi con un piede oltre il limite d’accesso; cioè lo sguardo.

12 aprile 1999 – Abano Terme (Pd). In questa serata di luna calante, Mario Bertin è invitato a parlare sul tema: Per un umanesimo meticcio: dalla bipolarità alla multipolarità. Da un mondo diviso in due, si è passati ad una situazione più complessa; ma pur cadendo gli steccati sono cresciuti i nemici. E intanto il processo di globalizzazione, in cui prevale l’economia d’Occidente tende ad appiattire tutto; cosa utile alla clonazione, mentre invece rimangono molte, tante le culture, tra le quali è bene nasca il dialogo, per non cadere nella Babele, che è non tanto un processo di identificazione nella diversità, ma il dominio della torre della normalizzazione.
Stesso giorno, Camposampiero (Pd). Al Liceo scientifico Giuseppe Stoppiglia parla ad un gruppo di studenti su “interculturalità” e resistenze attive e passive a tale processo che preme ai confini e si impantana nelle guerre parlamentari e tra i bicchieri bevuti e pagati al tavolo del bar dell’angolo. E intanto si sviluppa un ethos che produce solo la morale del cancello e del cane dietro il cancello, che abbaia contro l’importuno, che disturba la gente per bene.

13 aprile 1999 – Partinico (Pa) La fondazione di Etica Economia si incontra con il sindaco, onde vedere la possibilità di costruire un rapporto di solidarietà a partire da un’attività di impresa; la relazione avrà un momento d’apprendimento e dunque la scuola, gli stages di alcuni giovani a San Zeno; poi un’applicazione adatta e solidale sul territorio di Partinico; la continuità di relazione e di scambio a livello di scuola dipenderà dalle reciproche volontà e possibilità.

14 aprile 1999 – Caserta. Incontro della scuola di Etica Economia con la Fondazione Don Diana che ha come obiettivo la lotta all’usura; La fondazione può essere punto di continuità responsabile per un progetto di scuola d’azienda che parte da San Zeno e approda in attività produttive a Caserta in rapporto alle esigenze del territorio. All’incontro il dottor Tullio Chiminazzo, Giuseppe Stoppiglia (presenti anche ieri a Palermo), il dottor Sergio Tanzarella e alcuni sindaci. Nel cielo volavano le rondini e lo sparviero.

15 aprile 1999 – Nove (Vi). Giuseppe parla su I giovani e la politica. Interviene anche la giornalista Monica Andolfatto, de Il Gazzettino. La serata si svolge presso la sala Fabbris di Nove. Si avvicina il referendum, ma non si parlerà di quello, forse di quanto volino alte le galline, se le aquile scompaiono; e di quanto valga poco la vita dopo l’avvento del monopolio della tecnica. E che la politica non è un circo; anche se qualcuno dice che la folla chiede solo pane e pallone.

16 aprile 1999 – Este (Pd). Scuola elementare Pilastro. Giuseppe parla dei “meninos de rua”. E’ suggestivo parlare ai bimbi dei loro coetanei, anche se per i nostri figli è difficile capire quanto sia deviante vivere tutto il giorno in strada e non avere una madre, un padre che abbia tempo per accarezzare i loro riccioli ribelli ed ascoltare le loro verità che noi chiamiamo fantasie e capriole.
Nello stesso giorno Giuseppe si incontra con il Gruppo di Resana la Locomotiva, per cercare assieme e fermare i nuovi termini di un’identità che si costruisce nell’educazione alla Mondialità.

17/25 aprile 1999 – Bassano del Grappa (Vi). Centro Giovanile. Obiettivo Homoine. Per una settimana viene affrontato il tema della immigrazione; dai giocattoli ai film; dalle conferenze agli incontri; pure incontri sportivi; che poi sono tra i tanti modi in cui l’uomo si esprime; e naturalmente anche cibi e vivande e suoni. Alla iniziativa ha partecipato anche Macondo.

22 aprile 1999 – Vicenza. Santina Tonellotto ha coinvolto Giuseppe in un’attività da lungo tempo preparata coi suoi giovani discepoli all’ITIS Rossi sulla Mondialità; lo fa incontrare con piccoli gruppi di sessanta persone in uno spazio di lezione per cercare insieme il senso di questo termine, tanto semplice ed abusato, mentre sulla superficie del mondo scoppia la guerra e la fame: a causa del destino, dicono. Ma non addentriamoci nei meandri della storia, che qualcuno non tiri fuori il peccato originale e Adamo nudo ed Eva pure ed i mutandoni di Michelangelo.

26 aprile 1999 – Pagnano d’Asolo (Tv). La comunità terapeutica di Pagnano invita Giuseppe Stoppiglia a parlare agli ospiti “Sull’affettività”; che non significa pietà consolatoria, ma riscoperta della propria identità e della forza interiore nella quale consiste la nostra dignità e spiritualità. C’è un rapporto di simpatia nell’incontro; inizia con gli abbracci calorosi e qualcuno accarezza la barba del maestro.

27 aprile 1999 – Cadoneghe (Pd). Viene presentato il libro di Gianni Bordin, Indio, che ha avuto un discreto successo di interesse oltre che di vendite. All’incontro oltre ad un gruppo di amici e simpatizzanti, c’erano anche l’assessore alla cultura, Giuseppe Stoppiglia e Gianni Bordin.

1 maggio 1999 – Asiago (Vi). Invitato dalla parrocchia di san Carlo di Padova, Giuseppe tiene gli esercizi spirituali ai novanta parrocchiani convenuti. Parla delle incrostazione della catechesi sull’annuncio del Vangelo e dello sguardo attento ai segni dei tempi; ma anche noi abbiamo gli occhi cuciti; dalla paura, dagli schemi morali, e dal cancello di casa.

2 maggio 1999 – Sulzano (Brescia). Visita alla casa di Sulzano, dove si terrà il campo Giovani e adulti. Passeggiata lungo il lago; foto cartolina, non affrancata da spedire agli amici via Internet; anche se si perde il sapore del vento ed il volo del pettirosso.

3 maggio 1999 – Abano Terme (Pd). Il prof. Andrea Gandini parla sul tema Dalla crescita allo sviluppo: dalla piramide al cerchio. L’immagine del cerchio ricorda le antiche popolazione che si raccoglievano in tondo; la distribuzione avveniva nell’equilibrio dei rapporti non solo economici ma pure sociali, culturali; ora la domanda posta è se è possibile e come andare verso una nuova economia, in cui la crescita si espanda a cerchio e non confluisca nelle mani di un pugno di uomini; serve una nuova spiritualità che parta da ciascuno, in cui venga dato più spazio ai rapporti. L’assemblea formata da giovani ha raggiunto quota ottanta novanta persone.

5 maggio 1999 – Comacchio (Fe). Funerale di Emilio Fogli, padre di Sandro di Bastiglia (Mo); nel santuario illuminato dalle candele officiava il cronista impenitente, ricordando che la morte ci lascia dentro le relazioni che da vivi i nostri cari hanno instaurato con noi e noi con loro; il funerale non è un saluto di addio, ma un riprendere tra noi colui che la morte ci sottrae alla sensibilità ed all’affetto. Ciao Emilio, carpentiere e sindacalista!
Stesso giorno, Verona. Funerale di Bozzini Federico, socio di Macondo; in un suo ultimo articolo, parlando della guerra nel Kosovo, scriveva: “Le realtà umane sono infinitamente complesse. Lo scarto ineliminabile di conoscenza tra pensiero ed azione è lo spazio occupato dalla libertà e dalla responsabilità degli uomini”.

8 maggio 1999 – San Zeno di Cassola (Vi). Corso di socio politica. Corrado Squarzon introduce il tema del rapporto “Politica ed Istituzioni”, sul filo della storia della democrazia, del rapporto tra individuo e società, di convivenza e conflitto. Parlando delle istituzioni come vincolo e risorse. Il gruppo si scinde in sottogruppi per approfondire ed assimilare.
Modena. Si sposa Alice. Lo sposo l’accompagna all’altare, vestito a festa; Giuseppe, assieme ai genitori li benedice; che producano frutti d’amore e di pace; ed i primi frutti saranno un contributo alla solidarietà in Alcobaìça con Salvino Medeiros; in penombra Alessia, travolta dalla nostalgia batte le mani, piange, e sussurra che bello, che bello!

9 maggio 1999 – Fiorano (Mo); si trova dalle parti di Maranello. Giuseppe si incontra con la diaspora dei macondini; sono le famiglie del gruppo di Modena che si raccoglie attorno a Genesini Giorgio e Nadia Turbati.

10 maggio 1999 – Stroppari (che sarebbero i salici piangenti). La scuola di Stroppari (Vi) ha organizzato un incontro con i genitori del villaggio dei salici; Giuseppe era il relatore contattato dall’amico Carlo Valle; inutilmente Patrizia li ha attesi per la cena di mezzanotte; ma secondo la leggenda o secondo le favole a mezzanotte ciascuno di noi ha mutamenti imprevisti; come ad esempio trasformarsi in lupo, o in gatto che attraversa la strada mentre passa la Bmw, che non scherza.

12 maggio 1999 – Todi (Pg). Grande città del medioevo, Giuseppe è con gli abitanti che si avvicendano nel tempo e nello spazio eccelso della piazza e delle chiese; a parlare di “Nord-Sud. Globalizzazione e guerra”; ma allora il villaggio globale di padre Balducci si è trasformato in metropoli, dove ci sono cantieri e quartieri a rischio? Bisognerebbe capire bene cosa succede al tubero bello della globalizzazione; che sia velenoso?

14 maggio 1999 – Pasiano (Pn). Gli scout di Spilimbergo, Guado, Pasiano e San Vito in occasione dell’Uscita delle Tende invitano Giuseppe Stoppiglia a trattare il tema Separati in chiesa, per capire l’appartenenza ecclesiale dei gruppi scout ed il loro riferimento: religioso o di fede? Tutti siamo alla ricerca; la tenda è un simbolo di precarietà e di resistenza; su quale ethos conficcare i pioli ed innalzare la tenda, le tende, in attesa del grande circo che porterà da lontano i dagherrotipi di civiltà sepolti, e forse il volto nascosto del trascendente che passa nella brezza della sera?

22 maggio 1999 – Pove del Grappa, sede nazionale. Termina il corso di socio politica. Andrea Pase introduce su società e territorio, la nascita delle nazioni moderne e quanto le ideologie politiche condizionino i confini degli stati. Poi tutti insieme dal Monsignore a spendere gli ultimi spiccioli mangiando pane, assaporando salse e bevendo vino.

22/23 maggio 1999 – San Zeno di Cassola (Vi). A conclusione dell’anno accademico la scuola di Etica ed Economia ha organizzato due momenti distinti: uno di messa a punto della funzione della scuola; il secondo di convegno e di festa. Nel pomeriggio del sabato il dottor Chiminazzo insiste sui presupposti della scuola di Etica ed Economia. All’incontro sono presenti molte delegazioni dall’Europa, dall’Africa e dal Brasile.
La domenica si svolge nel segno della festa e del ringraziamento a Dio nella messa; seguono gli interventi delle delegazioni della Lituania, del Madagascar, del Brasile che esaltano la funzione della scuola di impresa ed evidenziano l’importanza dell’incontro e dello scambio nella solidarietà. Poi nei sotterranei della scuola viene servito il pranzo, semplice ed elegante cui ogni commensale partecipa con una quota simbolica.

24 maggio 1999 – Abano Terme (Pd). Ultimo incontro del lungo calendario del gruppo di Abano: Emozioni e sentimenti nell’incontro con l’altro; il relatore è don Gigetto de Bortoli; bisogna ripartire nei rapporti dall’uomo, e non dalle regole; ripartire dalle resistenze e dalle difese che ciascuno di noi pone nella relazione.
Pove del Grappa, stesso giorno. Padre Tissa si incontra con il gruppo di Pove e Bassano per una conversazione sulla spartizione del mondo e conseguenze nefaste.
Lo stesso si incontrerà poi coi gruppi di Camposampiero, di Rovigo, Modena e Bologna; sarà ospite presso la famiglia Adriano ed Elena fino alla partenza di lunedì 31 di maggio.
Bassano. Il vescovo di Balsas del Maranhao, dom Masserdotti si incontra con il gruppo Tonel di Bassano e dintorni; sono in Italia Tonino e Nelma che parteciperanno alla festa di Macondo.

30 maggio 1999 – Bassano del Grappa (Vi). Festa nazionale di Macondo: Che nome dare al presente?. Dopo un maggio piovoso, a volte freddo ecco finalmente il sole; ed è stato utile per restare all’aperto, anche se qualcuno ha lamentato l’eccessivo caldo, non attutito da ombrelloni e tende; d’altra parte non siamo nel deserto, anche se il processo di desertificazione avanza. Al mattino, al teatro Da Ponte, tutto è pronto; prende la parola il presidente Giuseppe Stoppiglia; la passa poi ad Andrea Purgatori, che presenta in modo semplice i testimoni che prenderanno la parola; al tavola della presidenza sono presenti padre Tissa Balassuriya dello Sri Lanka, la signora Hebe Pastor de Bonafini responsabile del movimento delle Madri di Piazza di Maggio di Buenos Aires, il prof. Bruno Amoroso dell’università di Roskilde in Danimarca, il burundese Emanuel Ntkarutimana teologo, e Yarona Pinhas ebrea.
In un angolo del palco con la bacchetta in mano padre Tissa illustra sulla carta di Peter la spartizione che l’Europa ha fatto del mondo, creando l’insieme dei fenomeni di fame e di guerra che hanno provocato il più grande genocidio della storia; già papa Pio XII aveva denunciato il fatto di popoli senza terra, e di terra senza popoli; e dunque di ripristinare l’equilibrio interrotto dalla violenza degli europei; gli europei hanno portato nel mondo la religione, poi la civiltà, il progresso, ed ora ha concluso il relatore ammiccando, portano la pace, per mantenere l’ordine da loro costituito.
Prende poi la parola Hebe che da ventidue anni scende in piazza ogni giovedì assieme alle altre madri cui è stato ucciso un figlio scomparso poi nel nulla; e rifiutano il risarcimento del governo argentino, perché la vita non ha prezzo, e noi lottiamo perché sia riconosciuto il diritto alla vita. Anche per questo hanno scritto una lettera molto dura al Papa che ha chiesto clemenza per il dittatore Pinochet. Hebe ha riconosciuto da una parte il ruolo generoso di sacerdoti vescovi e suore durante la dittatura; ma anche ha denunciato il servizio di delazione e di inganno cui si sono prestati sacerdoti e prelati, che sono arrivati ad affermare che sette ore di tortura per un sobillatore (tali erano considerati i prigionieri politici) non può essere considerato peccato. Il professor Bruno Amoroso ha parlato della globalizzazione, mettendo in guardia dai rischi insiti in questo processo che pare solo positivo ed innocente e nasconde intrighi e trame, ed un controllo sempre più stretto della persona da parte dei monopoli della informazione. Ha parlato pure Yarona che partendo dal fatto di essere cresciuta su radici multiple, e lavorato tra tanti popoli, afferma quanto sia positivo l’incontro delle culture ed il suo sogno sarebbe quello di avere nei paesi che ha attraversato ed abitato una casa, un luogo dove poter riprendere quei contatti per lei tanto ricchi di vita. Prima che Emanuel del Burundi prendesse la parola il gruppo ganese ha inscenato una danza che ha commosso l’assemblea; Emanuel Ntkurutimana ha poi affermato che non pensava che anche in Italia bisognasse misurare le parole; come a lui spesso è toccato di rispondere di cose non dette; traduceva in italiano Franìçois Turcotte. C’erano poi altri invitati dal Messico e dall’Eritrea, dal Mozambico e dal Brasile che hanno formulato solo auguri e saluti cordiali.
La sala era gremita, così si dice, come nelle grandi occasioni; il caldo ha creato un flusso d’aria e di gente, ma non ha impedito la permanenza in aula di una folla consistente ed attenta; quando ha preso la parola Hebe de Bonafini tutte le donne si sono alzate in piedi con il capo ricoperto da un velo bianco che hanno tenuto poi per tutto l’intervento dell’argentina.
Dopo il pranzo mentre i tavoli delle associazioni vendevano bibite e scambiavano informazioni, suonava la musica; che ha accompagnato la preghiera del pomeriggio presieduta da dom Mario Sivieri, vescovo del Brasile in Proprià.
Grande rilevanza è stata data alla presentazione del libro Diario di un viandante della Macondo Libri / Edizioni Lavoro, presentato dall’editore Mario Bertin, che ha posto in evidenza il ruolo di maestro e di educatore di Giuseppe; e pure quella di sacerdote che vive tra la gente nel quotidiano, con il ruolo di profeta che resta fedele alla parola di Dio ed insieme scruta i segni dei tempi; Francesco Monini ha commentato qualche stralcio poetico del Diario e Gaetano Farinelli ha ricordato che il maestro ha la funzione di trar fuori da noi la forza per combattere contro l’angelo e non quella di fare da puntello; ha concluso lo scrittore Giuseppe Stoppiglia, commosso nel ricordare il contributo dei genitori alla sua formazione. Alla fine si è sobbarcato il dolce peso degli autografi.

31 maggio 1999 – Taranto. Cronaca in epitomi. Nel corso di questi mesi ogni settimana il gruppo di Taranto ha continuato gli incontri di formazione alla mondialità; e stanno ora preparando la festa di ottobre, che avrà come tema: Restituire il sogno e l’utopia ai giovani.
In aggiunta, ma senza rattoppo aggiungerei la dolce nota che il gruppo di San Donà, che fa riferimento ad Alberto Camata di Eraclea, illustre città romana, conclude il giorno 12 di giugno il corso di spagnolo, che è stato frequentato con entusiasmo e assiduità, con una cena di lavoro, in cui si parlerà obbligatoriamente in lingua spagnola con traduzione simultanea in lingua locale.