Macondo e dintorni

di Farinelli Gaetano

5 novembre 2010 – Pove del Grappa (Vi). Nella sala pubblica Antonio Cavalli organizza un incontro con Franco Perlasca, figlio di Giorgio Perlasca, che ha salvato molti ebrei durante la seconda guerra mondiale. La sala è gremita, attenta. Si respira un’emozione intensa. Scorronao le immagini sullo schermo, che il figlio racconta; a tratti una lettrice declama pagine dal libro di Giorgio. Silenzio riverente e battimani.
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13 novembre 2010 – Pove del Grappa (Vi). Primo incontro in sede Macondo dopo i lavori di manutenzione. Restano sospese alcune rifiniture, che la pioggia e il gelo rallenteranno fino alla primavera. Segreteria allargata di Macondo. Sono presenti Matteo e Lisa che hanno organizzato e condotto il campo scuola per adolescenti. Si affronta l’opportunità di fare o meno la festa nazionale di Macondo. È necessario un mutamento, non si può tenere sempre lo stesso schema legato al Terzo Mondo. Per questo ci vogliono forze nuove, nuove menti. Al termine la decisione: la festa si farà a giugno (4 e 5 del mese, sabato e domenica) il tema sarà dedicato all’educazione dei giovani; titolo provvisorio: Fuori dei recinti del giusto e dell’ingiusto, c’è un campo: lì io ti incontrerò. Continua l’attività della casa a Rio de Janeiro, diretta da Mauro Furlan e famiglia.
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16 novembre 2010 – Padova, università degli studi, facoltà di psicologia.
Assemblea di 150 studenti. Presentato dalla professoressa Bergamini, Giuseppe parla del significato del volontariato nel sud del mondo, con attenzione al ruolo della donna. Una riproposizione della nostra cultura è inutile, anzi dannosa, se non diventa confronto aperto.
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21 novembre 2010 Borso del Grappa (Tv).
La cooperativa Kirikù organizza, nel plesso scolastico, la giornata dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Varie le attività cui partecipano anche i genitori, che visitano una mostra fotografica, alcuni laboratori artistici e partecipano a una conferenza sui diritti dei bambini, con il titolo significativo Bambini… ascoltiamoli, che sta in alternativa al frequente tono del richiamo, dell’obbedienza nonché condanna della troppo vivacità. Giuseppe Stoppiglia, invitato all’incontro, apre il suo discorso con alcune immagini: un maestro mette in mano al bambino un foglio bianco su cui traccerà, in dialogo con la maestra, il suo percorso educativo, rallegrato da immagini, figure, parole, affetti, colori, memorie, contestazioni; la seconda immagine è della bambina che si dondola in altalena e del babbo che l’accompagna con una mano mentre nell’altra tiene La Gazzetta dello Sport. Poche le mamme presenti, le altre s’accalcano nel teatro, dove già inizia lo spettacolo.
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25 novembre 2010 – Venezia. Fulvio, Gaetano, Davide e Sara partono per Sarajevo e Srebrenica, bivaccano all’albergo Latinski Most, poi, sulla macchina di Evo che fa da autista e da interprete, come è uso nelle zone di guerra, si dirigono a Srebrenica. Alberghiamo da Lule, dove incontriamo le donne di Srebrenica ’99. Ci aggiornano sul progetto che conducono con i ragazzi e le famiglie di Potociari, che sta alla periferia di Srebrenica. Evo traduce il colloquio. In tarda mattinata incontriamo due studenti dell’università. Davide presenta loro una proposta di scambio culturale tra l’università di Srebrenica e di Bergamo. C’è un passaggio di vedute sulle finalità, sulle modalità, sui tempi del progetto, che vuole essere un percorso dinamico e non una struttura preconfezionata. La comunicazione avviene in inglese. Sul pulmino di Mirsa rientriamo a Sarajevo assieme alla signora Haira Catic, presidente delle donne di Srebrenica che hanno subito la perdita dei loro uomini, padri, mariti, figli. Si riparte per l’Italia con scalo a Vienna. La signora riceverà a Palermo il premio don Puglisi per la sua attività sociale e di denuncia della strage del 1995 compiuta dal generale Mladic, che comandava l’esercito serbo-bosniaco.
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4 dicembre 2010 – Abano Terme (Pd), parrocchia Sacro Cuore. La famiglia di Luca Iazzolino invita Giuseppe a battezzare il piccolo Francesco. È una cerimonia intima, affettuosa, cui partecipano tutti i familiari e alcuni amici. Piange il piccolo sotto l’acqua che corre sul capo. Riceve la veste bianca, la candela della fede, l’olio degli atleti e l’olio dei re. Lo sorregge l’angelo di Dio, che la nonna già sillaba sottovoce assieme al piccolo Francesco, che guarda mamma e sorride assieme al padre. La chiesa odora di incenso. Il parroco indossa la cotta. Già l’aria si increspa nei canti dell’avvento.
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10 dicembre 2010 – Viaggio per Livorno. Antonio Cerqua, dell’ISCOS Cisl Toscana e l’assessore provinciale alle politiche sociali, Monica Mannucci, hanno organizzato nella sala consiliare della provincia un incontro aperto ai giovani delle scuole.
Il moderatore Antonello Riccelli, dopo aver salutato le classi del liceo, la dirigente scolastica professoressa Elisa Amato e le insegnanti, entra nel tema della conversazione: Se la povertà è un delitto, la giustizia morde solo chi è scalzo e rivolge alcune domande agli ospiti seduti al tavolo della presidenza, mons.
Paolo Razzauti e Giuseppe Stoppiglia: quale futuro per i giovani nella scuola? quale l’obiettivo principale della scuola: formazione o educazione? quale spazio ricopre nel programma l’educazione ai sentimenti? Nei ritagli di tempo abbiamo visitato Livorno, che si apre sul mare, sul porto dei Medici che, insieme ai grandi container, accoglie e benedice il pesce, che rallegra ristoranti e avventori, che non rinunciano ai piatti di mare, che gli amici hanno offerto, prodighi, agli ospiti Giuseppe e al cronista con forchetta.
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13 dicembre 2010 – Pove del Grappa (Vi). Umberto e Lidia Malavolti sono tornati dal Brasile, dove hanno custodito e diretto la casa di Grajaù in Rio de Janeiro. Hanno incontrato il presidente e alcuni membri della segreteria, ai quali hanno parlato della funzione della Casa di Maria, dello spazio di scambio culturale e sociale che può offrire, hanno raccontato dei loro contatti e dei loro rapporti con l’associazione Amar, coi bambini del doposcuola e hanno confidato il loro desiderio di dare continuità alla esperienza vissuta coi ragazzi di strada. Sono rimasti colpiti e affascinati dall’immediatezza e dalla fantasia dei brasiliani.
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17 dicembre 2010 – Morbegno (So).
A compimento del corso di formazione aperto ai delegati Filca, Fim, Fisba, interviene il segretario dei metalmeccanici Mirco, che puntualizza alcuni passi salienti di vita sindacale; coordina gli interventi Loris dal Molin, segretario Filca. Parlano poi alcuni esponenti del sindacato Cisl: Daniele, Enrico e Fulvio. In chiusura prende la parola Giuseppe sul senso della rappresentanza sindacale e sulla funzione sociale del sindacato; il coordinatore apre una parentesi per la presentazione del libro di Giuseppe, illustrato dal cronista sotto la neve, che già fuori cade abbondante, ma non ferma il coraggio dell’autista che con bussola e gomme calde ci slitta fino a Lecco, in partenza per Milano, dove ci aspettano Benito e Valeria e alcuni amici comuni che hanno sfidato le strade bloccate dal gelo.
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19 dicembre 2010 – Comacchio (Fe).
Santuario di Santa Maria in Aula Regia, retto dai padri francescani della Madonna. Si celebra il battesimo di Elena, figlia di Cristian e di Anna.
Dopo avere toccato il piede di San Francesco, il sacerdote dà inizio al rito generoso di simboli. La bimba dorme. Vegliano su di lei i padrini, i genitori, le nonne. La navata centrale è fredda. Volano gli angeli sulle teste dei parenti e scuotono l’aria con le ali. I fedeli rispondono al rito in sovrappensiero, guardano, sorridono. La bimba dorme anche sotto lo scroscio d’acqua che il prete elargisce sul suo capo benedetto. Gli amici si scuotono e battono le mani. Poi come i pastori nel presepio si chinano sulla piccola Elena, che dorme beata.
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20 dicembre 2010 – Padova. Funerale di Antonio Ramigni nella chiesa di San Gaetano. Grande Antonio! Ci ha lasciato d’improvviso, in una sera fredda di dicembre. Luca, il figlio tornato dal Kenya con tutta la famiglia, introduce commosso il rito dell’ultimo congedo dal padre, che lascia un’eredità di affetti, di sentimenti e di pensieri forti. La gente tace, canta e poi tace di nuovo, commossa. Le figlie trattengono le lacrime. Amici e nipoti parlano, leggono parole di affetto e di stima per l’uomo, per l’amico, per il nonno. Il sacerdote dall’altare ricorda di Antonio la generosità, l’ottimismo.
Nella chiesa, dai cornicioni guardano gli angeli della strada e del cammino che si perde sull’orizzonte. Un altro amico sacerdote ricorda Antonio fedele ai contadini e fedele alla Chiesa di Dio.
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23 dicembre 2010 – Bassano del Grappa (Vi). Lucia Marcadella, che da anni, assieme ai suoi collaboratori della cooperativa «L’Apostrofo» conduce e anima la casa dei diversamente abili, invita Giuseppe a celebrare la messa di Natale nella cooperativa, dove gli ospiti della grande casa accolgono sorridenti gli amici, i parenti coi loro volti attenti, gli sguardi curiosi, le bocche aperte al canto e alle risposte del celebrante, che parla e prega, invoca e richiama, mentre loro a tempo e fuori tempo rispondono, intervengono, parlano, ridono, cantano e battono le mani.
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25 dicembre 2010 – Bassano del Grappa (Vi), Istituto Graziani, Villa Forzadura. Gli amici di Macondo celebrano la santa messa di Natale nella sala delle icone. Duecento persone, giovani e vecchi, bambini, uomini e donne affollano la sala grande, adesso troppo piccola per tanta gente che si stringe attorno all’altare. I sacerdoti introducono il mistero di Dio che viene ad abitare tra di noi, povero e nascosto. I fedeli chinano il capo per la grande benedizione, il coro canta a voce calda, accompagnato dai suonatori armati di sola chitarra, mentre la pianola tace, per rispetto/dispetto.
Si scambiano gli auguri di Natale e si corre allegri al desco caldo che attende le famiglie al completo.
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30 dicembre 2010 – Villa d’Asolo (Tv). Incontro di lavoro in casa Lazzari: Stefano Benacchio, Gaetano Farinelli e Ivana Pandolfo fanno il punto della situazione e organizzano gli strumenti tecnici per la copertura del progetto delle adozioni a distanza, poi sediamo a tavola, per la cena preparata da Ivana, che cura l’amministrazione delle adozioni da molti anni. La tavola è imbandita, rallegrata dalla dolce compagnia dei figli Francesco, Annamaria e Martino e dall’affettuosa accoglienza di Andrea. Brillano sospese le luci del presepio. L’anno volge al suo termine, scioglie l’ultimo suo giro di valzer e mazurka e scoppia in una risata di petardi, che accolgono il nuovo anno.
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9 gennaio 2011 – San Prospero (Bo). Si conclude il campo invernale dei ragazzi, organizzato dall’associazione Macondo Suoni di Sogni (diretto da Matteo e Lisa Giorgioni) nella bellissima struttura della Lodola, sui colli bolognesi. È stata un’esperienza intensa, ricca di contenuti ed emozioni, sia per gli educatori che per i ragazzi. La sveglia musicale del mattino introduceva alla sessione quotidiana di yoga, disciplina che predispone all’ascolto del corpo e alla pace della mente. Seguiva una ricca colazione di marmellate fatte in casa, di chiacchiere e poi via alle attività quotidiane: laboratori di musica, di canto, di piano, di chitarra, per dare voce alla creatività inespressa, di karatè, di cucina, la condivisione di problemi e di segreti strutturata in role playing in cui tutti erano attori di sé stessi e degli altri e poi via alle escursioni sui colli. La sera, sulle ruote emozionali, ognuno, a turno, raccontava quel che nel giorno aveva sentito; s’apriva il sipario sui film scelti per creare dibattito e confronto, le riflessioni sulla vita, sui sogni, sull’amore, sulle scelte, sulla libertà, in uno scambio reciproco: gli adolescenti con la loro energia, gli educatori attraverso l’esperienza e la fiducia nei ragazzi. Il prossimo appuntamento sarà dal 3 al 10 luglio sull’Appennino tosco-emiliano (Piolo-Ligonchio), alle pendici del monte Cusna, vicino alla Pietra di Bismantova.
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14 gennaio 2011 – Scorzé (Ve). L’associazione Karibu (benvenuto) manda allo scoperto per il Kenya un gruppo consistente di sei persone. Tre si fermano a Suguta Marmar (per tutelare alle spalle chi continua) e rientrare in Italia dopo dieci giorni di viaggio; gli altri, Galdino, Lucia e Agnese (impavidi!) proseguono il viaggio per il lago Turkana, la culla dell’umanità, il cuore dell’Africa Nera. Visiteranno le comunità con le quali alimentano progetti di adozione a distanza e progetti educativi. Infine visiteranno l’ospedale di Archer’s Post, condotto dalle suore del Falmi. Rientreranno a febbraio, se Dio vorrà.
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21 gennaio 2011 – Todi (Pg). L’Associazione Giovani insieme organizza, nella sala consiliare del comune di Todi, un convegno sul tema Il disagio e la solitudine dei giovani. Intervengono alla tavola rotonda le autorità della vita civile e religiosa, delle associazioni e dello spettacolo. Partecipano alla mattinata gruppi di studenti rappresentativi delle varie classi di Todi. C’è anche un pubblico di adulti. La tavola rotonda è diretta dalla dott.ssa Rita Calisti. Esordisce Stoppiglia dicendo che insieme si può costruire un percorso nuovo, i giovani assieme alle istituzioni, che garantiscono lo spazio dell’incontro. Moni Ovadia, dopo aver affermato che la nostra società odia i giovani, dirà che solo il giovane ha la forza del cambiamento, e la cosa si è realizzata sempre tramite il giovane, nell’arte e nella scienza. Alla fine, chiudendo, la signora Rita ha illustrato il logo della nuova associazione ed è il figlio di Marco che ci ha lasciato anzitempo, il cui nome suona Miguel, speranza viva.
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22 gennaio 2011 – Verona. Nel nuovo centro Oim si è svolto il convegno su Africa: quali percorsi di pace e riconciliazione? Il caso della Guinea-Bissau. Il convegno è organizzato da Asequagui (associazione studenti e quadri della Giunea Bissau) e Fifito & Bumbulum.
Ha aperto l’incontro padre Domingo da Fonseca, missionario della GuineaBissau, sulle fasi che hanno contraddistinto il percorso per l’indipendenza dal Portogallo iniziato nel 1956 che vide protagonista Amil Cabral e portò all’indipendenza nel 1974. Di seguito un’analisi della situazione politica attuale del Paese, ancora in grave emergenza. È stato successivamente presentato un documentario della regista Cinzia D’Auria su quale leadership per la pace e un videoclip del lavoro che stanno portando avanti Fifito e i Bumbulum sul dialogo per la riconciliazione. Alle riprese del film aveva partecipato, nel 2007, anche Rosita, durante il suo viaggio in Guinea in occasione della conferenza sulla cittadinanza partecipativa. È seguito l’intervento di Fifito e Ildo Correia, membri dei Bumbulum, che hanno esposto il loro punto di vista sulla situazione del Paese. Ildo Correia (e con lui molti altri tra il pubblico composto da una quarantina di persone) ha detto che la situazione è anche colpa di tutti loro, perché tutti hanno familiari o conoscenti che hanno approfittato di un sistema malato per ottenere privilegi, e nessuno di loro li ha condannati e chiesto di restituire il maltolto.
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26 gennaio 2011 – San Cristobal, Chiapas, Messico. Funerale di Samuel Ruiz, vescovo emerito di San Cristobal, morto il 24 gennaio. Stamattina alle 12.00 (ora messicana) si è celebrata a San Cristobal de Las Casas, nella cattedrale denominata «Catedral de la Paz» la messa e la tumulazione di Samuel Ruiz Garcia, il Tatik, così come l’hanno chiamato da sempre i popoli indigeni del Chiapas (tatik in lingua maya significa padre). Alla cerimonia hanno assistito migliaia di credenti provenienti dalle varie comunità indigene del Chiapas, tzoziles, tseltales, choles e pellegrini nazionali e internazionali. La messa è iniziata nella piazza con le parole del padre Heriberto Cruz della comunità di Tila che ricorda le parole che il Tatik ha detto di sé stesso: «Soy el pastor, soy el hermano, soy el amigo de los pueblos oprimidos» («Sono il pastore, sono il fratello, sono l’amico dei popoli oppressi»). La messa è stata celebrata in lingua maya, per una chiesa autonoma, dal volto indigeno, una chiesa evangelizzatrice e al servizio della parola di Gesù. Il vescovo di Tuxtla Gutierrez ricorda le parole di Samuel Ruiz «l’essere Chiesa nel senso più profondo è servire integralmente i poveri, gli oppressi, i più bisognosi ed esclusi, anche se veniamo perseguitati». La messa finiva e la grande folla di credenti riunita attorno alla cattedrale intonava la consegna «Viva Tatik de Chiapas, viva», «Viva Tatik de latinoamerica, viva», «Viva Tatik de los pobres, viva». Samuel Ruiz Garcia, vescovo, fu promotore e difensore dei diritti individuali e collettivi degli indigeni, non solo in Chiapas e in tutto il Messico, ma anche in tutta l’America Latina.
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31 gennaio 2011 – Valle San Floriano di Marostica (Vi). Sergio Fantin presidente del gruppo Marcia Valle San Floriano, apre la seduta di consuntivo dell’attività del 2010. Il bilancio è stato positivo, sia per il bel tempo (in dieci anni, mai una giornata di pioggia) sia per la partecipazione, sia per le entrate che hanno consentito anche quest’anno di contribuire a sostegno di alcuni progetti di assistenza e formazione. In particolare si è voluto dare un piccolo contributo anche ai paesi che hanno subito i danni dell’alluvione che ha colpito il Veneto a novembre. Una coppia del gruppo sarà inviata in Bosnia, a Srebrenica.