Macondo e dintorni

di Farinelli Gaetano

Cronache dalla sede nazionale

1 febbraio 2021 – Rio de Janeiro, Brasile. Scrivono Mauro e Milse: iniziamo le attività di Arteterapia con sedici ragazzi di età tra gli otto e gli undici anni, che vivono nella favela Morro dos Macacos, in collaborazione con l’Associazione “Anjos di tata Stelinha”, nel quartiere di Grajaú.
Tutti i giovedì pomeriggio i ragazzi si riuniscono per attività socio-educative e creative. Sono molto vivaci, ma Milse crea sempre nuove attività per ragazzi e ragazze felici di essere guidati e animati in un gioco che li coinvolge.
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3 febbraio 2021 – Belém-Abaetetuba (Brasile). Padre Arnaldo de Vidi muore in una clinica di Belém do Pará e viene sepolto ad Abaetetuba, dove svolgeva l’attività pastorale di parroco. Al compimento degli ottant’anni aveva dato le dimissioni, non accolte dalla congregazione saveriana; aveva continuato l’azione pastorale fino a Natale, sentendosi in forze come un “sessantenne”, come lui stesso scherzava scrivendo agli amici in Italia. Periodicamente inviava relazioni e riflessioni dalla Bahia, su quanto succede nel mondo e in Brasile in particolare; suo impegno costante era che i suoi parrocchiani, insieme con l’annuncio del vangelo, ricevessero pure gli elementi base per comprendere la politica e l’economia. È stato direttore di “Cem Mondialità”, una rivista specializzata nel campo della didattica e della pedagogia.
Ha introdotto in Italia un grande scrittore brasiliano, Rubem Alves, filosofo, pedagogista, poeta, inventore di favole per bambini. Padre Arnaldo era poeta e scrittore, saggista e nella mia libreria raccolgo, della sua grande esperienza culturale in Cina, a Taiwan, essendo la Cina allora (1969) ancora interdetta all’Occidente, il libro suo: “Ho incontrato il dragone”. E un libro di poesie: le cinque stagioni, che narrano della mondialità, del dialogo, della Palestina e dell’Haiku. Ho cercato invano la poesia del trenino di Leopoldina, che padre Arnaldo amava recitare imitando il ritmo della corsa e del treno il fischio.
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8 febbraio 2021 – Padova. È deceduto nell’ospedale di Padova don Gianni Gambin per insorgenza di covid-19. Aveva concluso la laurea in filosofia a Berlino, conosceva bene i filosofi del primo novecento. Nei primi anni di sacerdozio teneva la docenza di antropologia filosofica nella facoltà di teologia del seminario maggiore di Padova; sapeva coinvolgere i discepoli con il suo parlare arguto e con la saggezza che gli veniva dallo studio e dall’amore per gli uomini e le donne. Poi fu inviato, negli anni novanta, come parroco a Deserto d’Este (Pd), decisione aspra e dura per lui.
A Deserto, don Gianni s’è preso cura delle persone fragili, delle famiglie colpite dal disagio della droga. In quel nuovo ambito ha saputo recuperare la sua verve nativa e nuova forza. Per tutta la sua vita sacerdotale mantenne contatto con i sacerdoti che avevano lasciato l’attività pastorale e che si erano poi sposati; li seguiva nelle loro fatiche, nei loro incontri, nella difficoltà di una nuova vita, non prevista, il lavoro, la famiglia, le difficoltà della convivenza e l’emarginazione ecclesiale. Ha collaborato per anni con don Albino Bizzotto, presidente dell’associazione Beati i Costruttori di Pace, con la quale don Gianni ha partecipato a manifestazioni contro la guerra, direttamente nei luoghi del conflitto, in Bosnia. Tutte attività fuori del solco ufficiale, che davano risalto umano al suo percorso di fede. Usava la lingua per scoprire in essa il lato comico o irridente del vivere. Ha scritto aforismi e paradossi fino all’ultimo. Alla vigilia del suo ultimo ricovero in ospedale, scrive di sé: «Non riesco a capire niente / sono entusiasta di tutto / riesco a fare qualcosa / molto faccio a metà / mi frantumo nel superfluo / ciononostante qualcuno mi vuol bene / … l’incredibile è POSSIBILE / pardon … è / reale». Si spegne un uomo generoso e arguto, tollerante, ma non malleabile, credente, ma non ingenuo.
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13 febbraio 2021 – Huitepec los Alcanfores, Chiapas, Messico. Da Casa Gandhi ci scrive Chiara. Questa mattina abbiamo realizzato un laboratorio all’aria aperta (viste le restrizioni covid) sul tema “Herbolaria e alimentazione per rafforzare il sistema immunitario e le vie respiratorie”.
Abbiamo esteso l’invito non solo alle donne del villaggio in cui viviamo, ma anche a due rappresentanti di altri quartieri della vicina città di San Cristóbal de las Casas, in modo che ogni persona si facesse portavoce del laboratorio, nei propri spazi di interazione. Casa Gandhi e le ragazze indigene della cooperativa “Atel ansetik”, ovvero “casa della salute delle donne”, hanno illustrato l’uso delle erbe ereditato dalla memoria viva dei saperi ancestrali dei popoli maya; hanno poi preparato uno sciroppo naturale per pulire le vie respiratorie e rafforzare il sistema immunitario.
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14 febbraio 2021 – Rio de Janeiro, Brasile. Sono state aperte le iscrizioni del “Progetto MotivAzione in rete 2021”.
È la versione online del progetto “MotivAção” che ha avuto il suo varo nel 2016 nelle scuole pubbliche e nelle istituzioni sociali. L’obiettivo è stimolare e rafforzare la riflessione, la cooperazione, la creatività, l’empatia e il pensiero critico, fornendo ai giovani strumenti con cui elaborare azioni costruttive, innovatrici, essere protagonisti delle loro storie e pronti ai cambiamenti che attraversano la loro vita; il tutto viene elaborato con le molteplici forme di fare arte. L’iscrizione è aperta ai giovani studenti di età tra gli undici e i quattordici anni, sparsi nei molteplici Stati del Brasile e che desiderano condividere idee, pensieri, creazioni, sogni e azioni di spinta alla vita e alla solidarietà. E sono già ben quaranta i ragazzi entrati nel progetto, che sviluppano insieme, in allegria.
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15 febbraio 2021 – Schio (VI). Per il tramite di Vittorino Deganello siamo entrati in contatto con il Comitato Rotte Balcaniche per sostenere gli emigranti in difficoltà, bloccati a Lipa, campo dismesso di raccolta migranti, al confine tra la Bosnia e la Croazia. I racconti dei maltrattamenti della polizia croata sono raccapriccianti, fuori di ogni rispetto e umanità. Il punto di raccolta aiuti si è costituito a Schio, poi il Comitato ha organizzato e compiuto il viaggio per portare i primi soccorsi ai migranti di Bosnia sparsi e rifugiati nella foresta.
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9 marzo 2021 – Pove del Grappa (Vi).
Stefano Dal Moro, presidente del gruppo marcia Valle San Floriano, consegna a Macondo parte del ricavato delle magliette vendute in periodo di covid-19. L’iniziativa ha rimesso in moto la solidarietà del gruppo marcia, e ha riacceso speranza e gusto di futuro, senza rassegnarci ai venti di depressione che la pandemia alimenta.
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10 marzo 2021 – Argenta (Fe). Nelle prime ore della notte di mercoledì viene a mancare Giovanna Farinelli, sorella del cronista Gaetano, che mette mano alla tastiera. Il funerale sarà celebrato il giorno 22 dello stesso mese, dopo l’autopsia eseguita il giorno 18 di marzo, dietro richiesta del magistrato. La sua morte avviene a seguito dell’incidente accaduto a Ferrara, in via Cavour, in cui Giovanna veniva travolta da una moto, mentre attraversava la strada. La paziente è morta dopo la lunga degenza nelle strutture di Ferrara e Argenta, pochi giorni prima di essere dimessa. A casa tutto era pronto per accogliere la sua voce squillante, ironica e allegra.
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13 marzo 2021 – Incontro on line sul tema: “Macondo città aperta. Il debito degli eredi e il loro segreto”. Relatore Paolo Bartolini, moderatrice Monica Lazzaretto. Dopo un breve saluto del presidente, Monica introduce il relatore. Riporto solo le prime righe della relazione: erede è chi continua un cammino e lo porta dentro il futuro. Il passaggio del testimone, per noi umani, non si riduce mai a una trasmissione facile e istintiva. Tramandare qualcosa di prezioso comporta sempre complicazioni, dissonanze, mancate sintonizzazioni. Ventidue i partecipanti che hanno raccolto il messaggio e avanzato domande. Un noto aforisma di Gustav Mahler recita: «Tradizione (o anche eredità) non è culto delle ceneri ma custodia del fuoco».
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19 marzo 2021 – Huitepec los Alcanfores, Chiapas, Messico. Abbiamo aperto – scrive la Beltramello – la mattinata con un incontro spirituale maya; c’erano le donne del villaggio che abitiamo, assieme a uomini e donne di altri quartieri; tutti avevamo in comune l’amore e il rispetto profondo per Madre Terra. Abbiamo organizzato una cerimonia maya, offerto assieme in gruppo una preghiera di ringraziamento alla vita, alle prove e alle difficoltà che ci aiutano a crescere, che ci stimolano a imparare, a riconoscere i regali belli che riceviamo e che arricchiscono il cuore; abbiamo concluso il nostro rito maya accogliendo con canti antichi, fiori e frutta, la primavera in arrivo.
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20 marzo 2021 – Ferrara. Redazione di madrugada svolta nella sala grande della parrocchia santa Francesca Romana, ottemperando alle norme di sicurezza stabilite dal governo per la pandemia di covid-19. Abbiamo messo sul piatto i due monografici che erano in calendario: il calo delle nascite, curato da Andrea Gandini e la sessualità, curato da Cecilia Alfier, che usciranno rispettivamente sul numero 122 e 123. La conversazione si è poi spostata sul tema della cura, aperto da Giovanni Realdi nel numero 121; siamo poi passati alla ipotesi di “Novecento”, curato da Egidio Cardini; infine uno scampolo di tempo restava per “Fraternità”, tema caro a Papa Francesco, e che è il valore sospeso della rivoluzione francese, di cui ancora si pronuncia il nome, per poi correre a saccheggiare la terra altrui e a preparare la guerra, che non dà scampo a nessuno e i civili sono sempre più numerosi tra le vittime.
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30 marzo 2021 – Incontro on line sul tema: “Jinwar, il villaggio delle donne curde” nella provincia del Rojava, nord est della Siria. Introduce Donatella Ianelli, che racconta l’esperienza di donne e bambini che hanno subito violenze, e ora sono protetti in un villaggio, che vive anche un’esperienza di nuova democrazia diretta. Poi interviene la signora Hazal Koyuncuer che allarga la relazione sulla condizione del popolo curdo, la storia delle sue peripezie, la guerra combattuta contro il terrorismo dell’Isis, le violenze subite dalla Turchia; di seguito parla della nuova esperienza politica che riscatta la dignità della donna e avanza una proposta di Repubblica democratica paritaria uomo/donna. C’è stata poi l’intervista a una delle donne del villaggio Jinwar, in traduzione simultanea, che ha raccontato le condizioni del villaggio, il clima nuovo che vivono le donne e i bambini e le prospettive culturali e sanitarie della provincia del Rojava e del villaggio in particolare.
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8 aprile 2021 – Vicenza. Nel primo pomeriggio la famiglia Morosinotto riceve dall’ospedale di Vicenza, dove aveva affrontato l’intervento al cuore, la notizia della morte di Battista, sposato a Giacomina Stoppiglia, sorella di don Giuseppe. Ora gli alberi che aveva potato prima di partire si sono ricoperti di fiori e di foglie. L’orto silenzioso germoglia l’ultima semente che aveva acquistato per il raccolto estivo. Cigola il cancelletto che dà sul cortile, sempre aperto all’ospitalità degli amici, secondo una vecchia tradizione contadina. Dalla strada chi passa cerca ancora sul campo la figura di lui, il capo bianco chiomato e il passo lento sulle zolle che si aprono ai venti della primavera ancora fredda.
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9 aprile 2021 – Huitepec los Alcanfores, Chiapas, Messico. Oggi abbiamo festeggiato il primo anniversario del mercatino locale, nato all’inizio della pandemia scoppiata in Messico, unico strumento per molte donne che avevano perduto il lavoro, di poter sostenere la famiglia, di rispondere ai bisogni basici tramite la vendita dei prodotti che la terra della montagna offre e con quanto le donne rielaborano in casa, marmellate, frutta sciroppata, pane locale, cui si aggiunge la vendita della fauna domestica, galline, conigli e, naturalmente, le uova.
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12 aprile 2021 – Rio de Janeiro, Brasile.
Prende avvio nella Casa Maria e Giuseppe Stoppiglia il corso di graffiti, ovvero la pittura sui muri con bombolette spray per i ragazzi di prima adolescenza residenti nelle comunità di Grajaú.
Per motivi di spazio e nel rispetto delle misure di sicurezza i ragazzi e le ragazze sono solo otto. Il docente specialista in graffiti si chiama Bruno Almeida, psicologo, che passerà loro le tecniche del disegno e sarà per i ragazzi un sostegno emotivo, in questo tempo di crisi e risplende, fin dall’inizio, l’entusiasmo dei ragazzi.
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16 aprile 2021 – Bolzano. Ricevo da Stefano Benacchio, capo redattore di madrugada, la notizia della morte di Evi Scartezzini, deceduta il 1° giugno dello scorso anno; l’evento viene rilevato dal pacco delle riviste madrugada ritornate al mittente. Evi faceva parte del gruppo di donne che avevano conosciuto don Giuseppe direttamente a Bolzano. Un gruppo fedele, composto da persone buone e generose, di cui facevano parte anche le sorelle Zanella e che hanno frequentato varie volte le feste di Macondo. Trovo tra la corrispondenza di Giuseppe una minuta indirizzata alla signora Evi, in cui lamenta di non poter scrivere direttamente a mano a causa della malattia che lo ha colpito; aggiunge che a breve sarebbe andato a Bolzano per un incontro-confronto sindacale; e puntualizza di seguito che «se non ti vedo e non vedo manco tuo figlio all’incontro, mi faccio portare a casa tua da don Gaetano». Memorie e nostalgie che guidano la mano del cronista fuori tempo.
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20 aprile 2021 – Mira (Ve) irradia. Incontro on line sul tema “Prendersi cura dell’altro”. Introduce il presidente ed è un argomento caro alla nostra Associazione Macondo per l’incontro e la comunicazione tra i popoli: la relazione con l’Altro, che abbiamo approfondito con l’apporto del filosofo Lévinas e che qui viene ripresa da Ivo Lizzola, pedagogista dell’università di Bergamo. Parla lentamente, Ivo, con un ritmo che fa respirare e lascia il tempo per raccogliere i pensieri, come puntualizzerà, alla fine della conversazione, Monica Lazzaretto Miola che coordina l’incontro.
La pandemia ha offerto un’occasione per entrare dentro il processo di cura, prosegue il relatore, perché ci siamo trovati tutti fragili e vulnerabili. Questa nostra condizione, che il virus ha messo in evidenza, rimane una condizione esistenziale; offre la possibilità di costruire una relazione reciproca e non unidirezionale; per cui chi apre l’incontro o, meglio, chi si rende conto di una relazione che lo accosta, si rende soggetto/oggetto di una responsabilità che nasce e cresce nel sentire, nel comprendere; chi raccoglie per primo la scintilla non si fa portavoce di una teoria, ma costruisce, accanto alla fragilità dell’altro, una possibilità di futuro; chi è più fragile conserva, trattiene e raccoglie tale possibilità, sostenuto dalla speranza che alberga, promana dagli occhi e nelle parole di chi s’è fatto prossimo del fratello/sorella in una relazione che lo coinvolge eticamente.
La pandemia ci ha mostrato che questo è avvenuto nei punti, nei paesi più esposti, nei momenti più fragili, ed è il segnale che solo costruendo questo paradigma di relazione, di fratellanza e di sororità, noi e le istituzioni come noi, fragili e vulnerabili, possiamo attraversare il deserto fiorito della vita, con le sue oasi e le sue dune.
La presenza all’incontro online era nutrita da un gruppo solerte di ben 34 volti, che sono poi intervenuti con domande fertili a sviluppare il tema proposto. Tutte le registrazioni video sono disponibili sul nostro sito www.macondo.it.
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30 aprile 2021 – Pove del Grappa (Vi).
Incontro di Gaetano e Stefano con il direttore della rivista madrugada, che approfitta dell’apertura dei confini regionali per un incontro amicale. Francesco Monini attualmente è pure direttore del giornale online Ferraraitalia, con molti collaboratori giovani da tutta Italia. Abbiamo ragionato sulla rivista madrugada, che suscita interesse per quel che propone, dentro una cornice grafica gratificante.
Ha acceso la nostra curiosità il progetto dei tre fratelli Monini per la Fondazione Imoletta, che prende il nome dalla villa di famiglia, situata in località Quartesana di Ferrara, e che sarà la sede di attività sociali per l’infanzia e in particolare per impegnare ragazzi e ragazze disabili in attività occupazionali. Abbiamo poi parlato di Macondo, delle prospettive organizzative e delle attività rispondenti ai tempi che attraversiamo, dopo la pandemia. Un’occasione per rompere le righe, varcare i confini regionali, ritrovarci a quattrocchi, senza bucare lo schermo online.

Gaetano Farinelli

Presidente di Macondo

con la corrispondenza di Mauro Furlan e Milse Ramalho da Rio de Janeiro, Chiara Beltramello da Huitepec los Alcanfores, Messico