Il rumore della risacca

Leningrado (oggi tornata San Pietroburgo), in via Pavlov, in una casa rossa dove ora c’è un ospedale, c’era un centro di smistamento in cui venivano portati i bambini dopo l’arresto dei genitori. Lì venivano ripartiti per internati. Nel centro piangevano tutti. Per la paura piangevano piano, sotto il cuscino; ma per quanto piano facessero, nell’aria continua a leggere

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Leningrado (oggi tornata San Pietroburgo), in via Pavlov, in una casa rossa dove ora c’è un ospedale, c’era un centro di smistamento in cui venivano portati i bambini dopo l’arresto dei genitori. Lì venivano ripartiti per internati. Nel centro piangevano tutti. Per la paura piangevano piano, sotto il cuscino; ma per quanto piano facessero, nell’aria

Un angelo con le ali di cartone

Io non ho paura «Il nostro pensiero deve emanare un profumo forte, non diversamente da un campo di grano in una sera d’estate», scrive Friedrich Nietzsche. Negli occhi ho ancora il passare veloce della mano di Michele sulle punte del grano, nella distesa giallo­bruciata del campo. E i suoi occhi spalancati nel buio del buco

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Io non ho paura «Il nostro pensiero deve emanare un profumo forte, non diversamente da un campo di grano in una sera d’estate», scrive Friedrich Nietzsche. Negli occhi ho ancora il passare veloce della mano di Michele sulle punte del grano, nella distesa giallo­bruciata del campo. E i suoi occhi spalancati nel buio del buco

Cassonetto napoletano

Una difficile partita a tre Il cassonetto dell’immondizia a Napoli è un luogo che si gonfia e sgonfia a cicli irregolari. Un luogo apparentemente innocuo ma che in realtà è un microcosmo, un nervo scoperto che riapre un problema antico. Dopo periodi di relativa calma, il cassonetto che normalmente segue il suo ciclo quotidiano si

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Una difficile partita a tre Il cassonetto dell’immondizia a Napoli è un luogo che si gonfia e sgonfia a cicli irregolari. Un luogo apparentemente innocuo ma che in realtà è un microcosmo, un nervo scoperto che riapre un problema antico. Dopo periodi di relativa calma, il cassonetto che normalmente segue il suo ciclo quotidiano si

Quando gli uomini divengono pietre

Ogni piccola e ogni piccolo d’uomo viene al mondo in un mondo in cui la convivenza è “istituita”: in linguaggi, pratiche, norme e simboli. Ogni istituzione “forza” la vita ma, insieme, è un sostegno che ne permette lo sviluppo. Sempre inedito. Le istituzioni certamente non sono, allora, dei fini, ma non sono neppure solo dei

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Ogni piccola e ogni piccolo d’uomo viene al mondo in un mondo in cui la convivenza è “istituita”: in linguaggi, pratiche, norme e simboli. Ogni istituzione “forza” la vita ma, insieme, è un sostegno che ne permette lo sviluppo. Sempre inedito. Le istituzioni certamente non sono, allora, dei fini, ma non sono neppure solo dei

Cronaca dalla sede nazionale

5 febbraio 2003 ­ Castello d’Argile (Bo). Non facile l’impresa di Giuseppe di dare un nome alle emozioni in una serata ghiacciata, dove l’unico sussulto umano era dato dal battito incontrollato di denti e dentiere e dai tremiti convulsi causati dal clima sottozero. Ma il pubblico numeroso e attento, catturato dalle sferzanti e provocatorie parole

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5 febbraio 2003 ­ Castello d’Argile (Bo). Non facile l’impresa di Giuseppe di dare un nome alle emozioni in una serata ghiacciata, dove l’unico sussulto umano era dato dal battito incontrollato di denti e dentiere e dai tremiti convulsi causati dal clima sottozero. Ma il pubblico numeroso e attento, catturato dalle sferzanti e provocatorie parole

Bandiera bianca

Scorrendo le pagine di Madrugada Caro lettore, cara lettrice, sventola all’angolo di casa la bandiera della pace per salutare altre innumerevoli bandiere che si distendono sulle case, sui tetti, nelle strade, nei paesi, nelle città, nelle metropoli d’Europa, nelle piazze e nelle strade di Roma per la grande manifestazione. Milioni e milioni di persone a

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Scorrendo le pagine di Madrugada Caro lettore, cara lettrice, sventola all’angolo di casa la bandiera della pace per salutare altre innumerevoli bandiere che si distendono sulle case, sui tetti, nelle strade, nei paesi, nelle città, nelle metropoli d’Europa, nelle piazze e nelle strade di Roma per la grande manifestazione. Milioni e milioni di persone a

Un altro mondo è possibile

Resistere alla guerra «Il tempo è troppo lento per chi aspetta, troppo rapido per chi ha paura, troppo lungo per chi soffre, troppo breve per chi gioisce. Ma per chi ama non c’è tempo». [H. Von Dyke] «Eppure di là di questa ringhiera qualcuno chiama ancora». [David M. Turoldo] Come un’ombra inquietante Tutti i giorni,

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Resistere alla guerra «Il tempo è troppo lento per chi aspetta, troppo rapido per chi ha paura, troppo lungo per chi soffre, troppo breve per chi gioisce. Ma per chi ama non c’è tempo». [H. Von Dyke] «Eppure di là di questa ringhiera qualcuno chiama ancora». [David M. Turoldo] Come un’ombra inquietante Tutti i giorni,

La verità della guerra

Il velo dell’ipocrisia La guerra, scrive Eraclito, manifesta la verità. Essa «rivela alcuni uomini come liberi, altri come schiavi», e consente di «distinguere gli dèi dagli uomini». Elimina ogni trucco, cancella qualsiasi dissimulazione, facendo emergere le qualità e i difetti di ciascuno. In presenza della guerra, scompaiono le posizioni intermedie, si dilegua ogni illusoria neutralità,

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Il velo dell’ipocrisia La guerra, scrive Eraclito, manifesta la verità. Essa «rivela alcuni uomini come liberi, altri come schiavi», e consente di «distinguere gli dèi dagli uomini». Elimina ogni trucco, cancella qualsiasi dissimulazione, facendo emergere le qualità e i difetti di ciascuno. In presenza della guerra, scompaiono le posizioni intermedie, si dilegua ogni illusoria neutralità,

Diritto internazionale e nuove guerre

Uno stato d’assedio mondiale Einstein a Freud sulla guerra Nel 1932 Albert Einstein si rivolgeva a Freud per porgli una domanda che appare, nella presente condizione del mondo, la più urgente tra tutte quelle che si pongono alla civiltà. La domanda è: c’è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra? È ormai

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Uno stato d’assedio mondiale Einstein a Freud sulla guerra Nel 1932 Albert Einstein si rivolgeva a Freud per porgli una domanda che appare, nella presente condizione del mondo, la più urgente tra tutte quelle che si pongono alla civiltà. La domanda è: c’è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra? È ormai

La gestione dei conflitti

Una competenza delle relazioni È difficile riflettere sul tema del conflitto evitando di slittare verso due opposte ( e frequenti) derive: la sua "demonizzazione" da un lato e la sua "normalizzazione" dall’altro. Far identificare il conflitto con il male assoluto impedisce di scorgervi gli aspetti generativi e positivi. Sul lato opposto il piegarsi alla ineluttabilità

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Una competenza delle relazioni È difficile riflettere sul tema del conflitto evitando di slittare verso due opposte ( e frequenti) derive: la sua "demonizzazione" da un lato e la sua "normalizzazione" dall’altro. Far identificare il conflitto con il male assoluto impedisce di scorgervi gli aspetti generativi e positivi. Sul lato opposto il piegarsi alla ineluttabilità