Anziani, tempo di attesa, seminando speranza

di Comitato di Redazione

Chi beve Cynar campa cent’anni – recitava un vecchio carosello, ma non è il Cynar tra le cause dell’invecchiamento della popolazione in Italia. Per questo non parleremo dell’aperitivo, e neppure del relitto della Costa Concordia che è giunto a Genova, accompagnato dai delfini; Alfano, che pure era un delfino, non ha seguito il relitto. Bando alle ambiguità e veniamo al controcorrente.
Si dice che le anguille risalgono i fiumi, vanno controcorrente, ed è una scelta per la vita; allo stesso modo chi sceglie la relazione, pur conoscendone i rischi, come scrive Giuseppe Stoppiglia ne Il mondo ha bisogno di amicizia, si consegna all’altro e rifiuta l’omologazione.
Lasciamo le anguille, il Cynar, i delfini e veniamo al monografico sulla vecchiaia, che è uno stadio della vita, non la scegli, ma forse puoi decidere come viverla. Introduce Mario Bertin con Una vita piena di niente, la vecchiaia appunto, se passa a essere un tempo pre-agonico, un peso sociale sempre più difficile da sostenere, a meno che…
non ci sia un rivolgimento. E tale rivolgimento viene prospettato nel servizio di Ivo Lizzola La consegna e l’invio, laddove tale età non prova tanto a incidere e trasformare la realtà, quanto a garantire una sorta di veglia e di cura della società. Carmelo Miola in L’esperienza della perdita e la depressione, per non cadere nello smacco esistenziale, invita tutti a dare vita agli anni e quindi a sfruttare le risorse di cui è ricca la terza e quarta età. Sandro Antoniazzi in Una nuova età della vita consiglia non solo di sfruttare le potenzialità dell’anziano, ma di rivedere il funzionamento della nostra società e la rigida separazione tra generazioni e la centralità del lavoro.
Veniamo alle rubriche. Sono salite fin qui da me, in montagna, sfidando la pioggia e il freddo. Augusto Cavadi per la Politica affronta un tema attuale: La dialettica partito/movimento, indicando orientamenti e prospettive.
Segue uno spazio riflessivo, l’angolo dei libri, con i suggerimenti che non voglio ulteriormente sottolineare.
Passiamo a per la cronaca di Heymat, che affronta un tema controverso, il conflitto di interessi a lato della cronaca nera ne Il cronista, il lettore e la cronaca nera. Per la rubrica dal diritto ai diritti, Fulvio Cortese in Riforme e autonomia ci accompagna per riscoprire le ragioni di una prospettiva fondamentale.
In carte d’Africa Silvia Montevecchi ci propone un servizio sull’Angola: tre decenni di guerra civile, un alto tasso di sviluppo e una distribuzione del reddito squilibrata, una condizione politica stabile in un paese ricco, ma con una popolazione povera.
Per economia|politica con PIL criminale? Fabrizio Panebianco affronta un tema delicato: se sia lecito inserire nel Prodotto Interno Lordo del paese anche attività purtroppo non marginali, prodotte dalla malavita, dal crimine e comunque da attività illegali.
Conclude la rassegna delle rubriche l’articolo Il calcio e le lacrime senza sale, in cui Egidio Cardini racconta e commenta la sconfitta del Brasile nel campionato mondiale brasiliano: la randellata del cielo.
Chiude le porte del castello la cronaca di Macondo e dintorni del cronista inavvertito.