Barriere e barricate

di Comitato di Redazione

Che faccio, apro o chiudo? Sto sulla soglia a mezzodì, in contro luce, e chiudo al tramonto. Scusate, ma è già qui Giuseppe Stoppiglia con il controcorrente, che titola Fugge dalle guerre un popolo in rotta dove racconta di popoli che vengono dal sud come salmoni che salgono la corrente e chiedono accoglienza. Mentre lui, bambino, sale il monte assieme al papà Bernardo e la sua piccola mano si perde nella mano grande e calda del padre.
Assieme a lui si arrampica fino alla vetta, per scoprire la contemplazione e imparare a guardare. E non lo dimenticherà per tutta la vita.
La mia finestra era molto luminosa, poi un giorno è arrivata la nebbia, non era nebbia, avevano costruito un muro (anonima). Con il monografico e le foto di questo numero, affrontiamo il tema dei muri, perché ci era apparso d’improvviso il muro di Melilla.
Introduce il monografico Marco Opipari: La costruzione di Fortezza Europa dove (in Europa) i muri non solo dividono, ma pure nascondono la violenza che si sta consumando.
Segue Walter Baroni con Confini, frontiere e migrazioni, che dopo aver definito il confine una misura politica e amministrativa e la frontiera una strategia di guerra, definisce la politica dei movimenti in Europa sull’identificazione o separazione o mistificazione di quei concetti.
Roberto Radice in Muri invisibili: povertà e potere, racconta di Nairobi, delle baraccopoli e dello slum di Korogocho, dove la povertà è perdita dei diritti e gli uomini sono massa indifferenziata, separati da chi ha il «privilegio» della cittadinanza e vive nella città alta, benestante, perché il non-avere è non-essere.
L’angolo dei libri nasconde sempre qualche perla, che la curiosità del lettore sa rilevare e incastonare nel suo anello.
E arriviamo al pianoterra di Giovanni Realdi che si pone due domande: «Esiste l’ideologia del gender? Esiste la paura dell’ideologia del gender?». E aggiunge di sospendere il giudizio, partire dalla nostra ignoranza dopo di che… non importa la risposta ma il percorso.
Avete contato quante sono le carte d’Africa fin qui? Quale sarà la prossima per voi? Qui abbiamo la carta del Madagascar, scritta dalla dottoressa Candide Horace, malgascia.
Egidio Cardini, il nostro piccolo principe, tante volte ha volato nel continente sudamericano; per questo gli abbiamo chiesto di raccontarci cosa sta succedendo in Brasile e lui ci parla di destre eterne e di colpi di Stato senza carri armati. Non lasciarti sfuggire la sua analisi.
Ricompare Fabrizio Panebianco per economia | politica e scrive sul Bail in, che significa salvataggio interno, ed è la normativa che riguarda ciò che succede in caso di fallimento di una banca.
E arrivo al diario minimo: Mariano e il tempo degli incontri di Francesco Monini dove non si parla di politica, ma di vita e di Mariano che alla fine canta, da baritono.
Chiudo con la cronaca di Macondo e dintorni.
E con le didascalie, di Heymat, per le foto di JesÁšs IÁ±iguez che hai già visto, sui muri, tra le pagine di questo numero.