MAcheCammino!!!

di Grande Valentina

A margine del campo di Badia Prataglia

Dal 29 luglio al 4 agosto si è svolto tra Badia Prataglia, Camaldoli e La Verna il MACammino Giovani 2001 che aveva per tema “Il sentiero si apre camminando”.
Vari sentieri sono stati percorsi in questa settimana: quelli che da Badia Prataglia ci hanno portato prima a Camaldoli e poi a Chiusi La Verna dove abbiamo avuto come guide Dario e Fulvio, ribattezzato durante il viaggio Lupo Grigio; e quelli, più ardui, che ci hanno portato alla ricerca di noi stessi e dell’altro. Nel caldo pomeriggio del primo giorno, alla casa di Badia Prataglia, ci ha “aperto il sentiero” Gaetano Farinelli parlandoci del viaggio metaforico dell’io verso l’io (viaggio della perfezione) e dell’io verso l’altro (viaggio della creatività). Alla sera una timida chitarra ha suonato e qualche voce ha cantato ma la timidezza per la poca conoscenza l’uno dell’altro ha avuto la meglio e la serata si è conclusa presto.
Il lunedì ci è venuto a trovare Mario De Maio per parlarci della differenza tra bisogni e desideri (cosa l’uomo tende a soddisfare per primi? perché?), di come nell’incontro con l’altro vengano svelate parti del nostro inconscio aiutandoci a trovare il nostro vero io. Le provocazioni hanno stimolato gli interventi e dato il via ai lavori di gruppo, permettendoci di dare nome ad ogni volto. Il giorno seguente abbiamo camminato verso Camaldoli, lungo percorsi suggestivi che le guide sopra citate la sera precedente ci avevano assicurato essere “tranquillissssimi” preparandoci all’incontro con Achille Rossi che ci aspettava lì, pronto a farci entrare nel mondo dell’interiore, della spiritualità, della morte e della gioia di vivere.
Mercoledì abbiamo fatto un lungo viaggio (per fortuna solo immaginario!!!) alla ricerca del senso del tempo come eredità e continuità, accompagnati dalla scrittrice Marcella Filippa.
Giovedì è stata sicuramente la giornata più faticosa, visto il lungo viaggio a piedi verso la casa di Chiusi di LaVerna che ci ha ospitato gli ultimi due giorni del campo; una lunga e calda giornata che ci ha permesso di mescolarci, condividendo ora con l’uno ora con l’altro pezzi di strada, ma soprattutto pezzi della nostra vita, delle nostre esperienze; quello che fino al giorno prima era un simpatico “forse­amico” diveniva nella frazione di un secondo un discreto compagno di viaggio.
Venerdì è venuto a parlarci di politica Vasco Giannotti, riuscendo a scaldare gli animi su un tema che toccava tutti molto da vicino dandoci molti spunti su cui riflettere. Una domanda su tutte si è imposta: «Serve oggi fare politica e soprattutto c’è spazio per noi giovani all’interno del meccanismo politico?». Quella sera la festa è stata solo per noi, un gruppo ha suonato fino a notte fonda; quando tutto il paese già dormiva, le note ancora danzavano nell’aria e le nostre voci cantavano, certo forse un po’ stonati ma sicuramente tutti all’unisono.
L’ultimo giorno è arrivato inesorabilmente ed i saluti sono stati preceduti dall’intervento conclusivo del nostro presidente Giuseppe Stoppiglia, che ci ha aiutati a vedere il filo conduttore del nostro lungo viaggio. Mai ovvio né banale, il cammino si è incrociato con gli anziani ospiti della Casa di La Verna che si sono avvicinati a noi mostrandoci nel modo più vero e diretto che anche quando il corpo è stanco e violato dalle ingiurie del tempo, è possibile andare incontro all’altro con gioia e vitalità.
Alla fine tra provocazioni, risate, canti, salite e discese, con gli zaini pieni di ricordi indimenticabili, molte le risposte trovate, molti i dubbi rimasti; nuovi se ne sono formati, dubbi che forse non verranno mai fugati ma che evidenziano l’importanza di continuare il cammino.