Togo

di Nyagbe Adzokí©kí©li

Territorio e popolazione

Situata nell’Africa occidentale, la Repubblica del Togo ha una superficie di 56.600 km quadrati, che, in una lunga striscia di terra, si sviluppa per 600 km in lunghezza, a cui corrisponde una larghezza che va da 45 a 150 km. Essa s’affaccia sull’Atlantico con una costa lunga 50 km. A nord il Togo confina con il Burkina Faso, a est con la Repubblica del Benin, a ovest con il Ghana, a sud con l’Atlantico del Golfo di Guinea. Il paese è diviso in cinque regioni economiche (Savanes, Kara, Centrale, Altipiani, Marittima), suddivise in trentacinque prefetture. La capitale del Togo è Lomé. Il Togo ha una popolazione di 6.191.155 abitanti, di cui 3.009.095 maschi (48,6%) e 3.182.060 donne (51,4%). Con il 60% della popolazione compreso tra i 15 e i 49 anni, il Togo è un paese fondamentalmente giovane. La maggior parte degli abitanti è concentrata nelle zone rurali. Molto diffuso è l’analfabetismo.

La popolazione del Togo è composta da una quarantina di etnie. I gruppi etnici più importanti sono rappresentati dagli Ewés e dai Kabyes. La lingua principale e ufficiale del paese è il francese.

Il clima

Il Togo gode di due tipi principali di clima: il sud del paese è immerso in un clima subequatoriale o guineiano caratterizzato da due stagioni delle piogge. La prima, la più lunga, dura da marzo a luglio; la seconda, la più breve, da settembre a ottobre. Il resto dell’anno è occupato da due periodi di siccità, uno più lungo e uno più breve. Al nord del paese, invece, imperversa un clima sudanese o tropicale, caratterizzato da una lunga stagione di piogge detta invernale, che dura dal mese di aprile fino al mese di ottobre e da un periodo di siccità nella restante parte dell’anno. Ricordiamo che il clima togolese è influenzato da due venti principali: i monsoni di sud ovest che portano pioggia e gli alisei (l’harmattan) di nord ovest, che sono invece venti secchi e caldi.

La religione

Nel Togo, come peraltro negli altri paesi dell’Africa occidentale, non si affermata alcuna religione particolare. Si può constatare che più della metà della popolazione pratica una delle religioni animiste tradizionali. I cristiani rappresentano il 35% della popolazione, con una maggioranza di cattolici. In questi ultimi tempi, tuttavia, si segnala un sensibile aumento dei protestanti. Il resto della popolazione – circa il 15% – è musulmana.

Cenni storici

1884: l’esploratore tedesco Gustav Nachtigal firma con il capo del Lago Togo un trattato di protettorato e l’anno successivo, al Congresso di Berlino, durante il quale vengono delimitate le zone di influenza economica europea in Africa, la costa togolese viene assegnata alla Germania.

1920: la Francia e la Gran Bretagna procedono alla spartizione del paese. Lomé e l’intera regione costiera – e cioè i due terzi della colonia tedesca – diventano il Togo francese.

1958: un referendum, organizzato sotto l’egida dell’ONU, permette al Togo di pervenire all’autonomia come Repubblica in seno alla comunità francese. Il primo governo libero è guidato dal Comitato per l’unità del Togo, che rivendicava l’indipendenza assoluta. Capo del governo è il leader del partito Sylvanus Olympio.

27 aprile 1960: il Togo acquista l’indipendenza e, in settembre, ottiene un proprio seggio all’ONU.

Educazione e sistema scolastico

Il sistema educativo del Togo non è ancora riuscito a trovare una sua identità; sono infatti ancora in vigore i modelli educativi stranieri, in particolare quelli francesi. L’attuale sistema educativo presenta due aspetti peculiari, uno formale e uno informale. La componente informale è costituita dall’educazione impartita in seno alla famiglia. Quella formale, invece, comprende tre gradi di insegnamento:

* l’insegnamento prescolare e primario, che prevede 3 anni di scuola materna e 6 anni di scuola elementare. A partire dal 2010 l’insegnamento primario pubblico è gratuito e obbligatorio fino all’età di 15 anni;

* l’insegnamento secondario generale e tecnicoprofessionale comprende, a sua volta, due cicli: un secondo grado di 4 anni e il terzo grado di 3 anni;

* l’insegnamento superiore comprende l’università (pubblica o privata), alla quale si accede attraverso il conseguimento del baccalaureato (BAC II). Le due università pubbliche del paese contano circa cinquantamila studenti.

Il quadro istituzionale

La Repubblica togolese è vissuta per circa quarant’anni sotto un regime dittatoriale presieduto dal generale Gnassingbé Eyadéna, un militare salito al potere nel 1967, dopo il primo colpo di stato del Togo e dell’Africa nera. Nel 1992, in seguito alla Conferenza nazionale convocata da Eyadéna sotto la pressione popolare, al partito unico subentrò un sistema multipartitico, secondo il quale il potere esecutivo era affidato al Presidente della Repubblica, mentre il potere legislativo competeva all’Assemblea nazionale eletta ogni cinque anni a suffragio universale. Dopo la morte del presidente Gnassingbé Eyadéna, avvenuta il 5 febbraio 2005, l’esercito togolese, nonostante la protesta e l’opposizione della comunità internazionale, designò arbitrariamente come nuovo presidente il figlio di Eyadéna. Oggi il paese sembra compiere i primi passi in un sistema democratico, ma ci si chiede quanto esso sia effettivamente tale.

Situazione economica e povertà

L’economia togolese, alla stregua della maggior parte delle economie africane, continua a soffrire della caduta dei prezzi delle materie prime sul mercato mondiale, iniziata nel corso degli anni settanta del secolo scorso. Inoltre, le gravi crisi socio-politiche dell’ultimo decennio del Novecento hanno portato l’Unione Europea a interrompere ogni cooperazione con i paesi africani, facendoli sprofondare di colpo in una precarietà senza nome. Il Togo ha una economia che dipende tradizionalmente dal settore primario. Questo settore rappresenta circa il 40% del Pil nazionale e occupa più del 70% della popolazione attiva. Secondo la Banca Mondiale, nel 2005 il Togo aveva un reddito lordo pro-capite di 350 dollari Usa (contro i 310 del 2004 e i 270 del 2003). Come risulta da diverse inchieste, attualmente il 61,7% dei togolesi vive sotto la soglia di povertà. L’incidenza della povertà è più elevata nelle zone rurali rispetto a quelle urbane.

Adzokékéli Nyagbe. Traduzione di Mario Bertin

Adzokékéli Nyagbe
insegnante di francese,
consulente e formatrice imprenditoriale.