Elenco degli articoli selezionati
Lo stupore dell’apprendere
Tondello PietroLe cento lingue dei bambini Il bambino è fatto di cento. Il bambino ha cento lingue cento mani cento pensieri cento modi di pensare di giocare e di parlare Sono queste parole di Loris Malaguzzi ad aprire la mostra The Wonder of Learning. The hundred languages of children ospitata lo scorso ottobre al Kinder- und continua a leggere
Riscoprire nell’educazione il principio speranza
Ridolfi Carlo«L’importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario perché di per sé desidera aver successo invece che fallire. Lo sperare, superiore all’aver paura, non è né passivo come questo sentimento né, anzi meno che mai, bloccato nel nulla. L’affetto dello sperare si espande, allarga gli uomini invece di restringerli, non si continua a leggere
Mario Lodi, un maestro bambino
Bertinato LucianaLa scuola, laboratorio di ricerca Il nonno di Cipì è volato in cielo su una mongolfiera il 2 marzo scorso, dopo aver dialogato a lungo con i bambini e scritto insieme a loro mille storie. «Io da voi imparo tante cose», diceva, ma essi pensavano che fosse uno scherzo perché la gente crede che i continua a leggere
Indovina chi viene a cena?
Monini Francesco«Ciao Aldo, sei veramente tu?, sono più di vent’anni che non ci vediamo». Alberto, carico di pacchi all’inverosimile, sta cercando di farsi largo dentro una marea umana appena uscita dal Centro commerciale Pago Zero, il più mastodontico di tutto il Nordest. La sua testa sbuca in cima a un cumulo di involucri variopinti: «Ma sei continua a leggere
Il tradizionale pomodoro italiano
Turus GuidoL’antefatto: l’aglio delle nonne Non più di un anno fa ho partecipato a una lezione di cucina dal titolo La cucina dei Presidi SlowFood del Veneto. Il volantino che pubblicizzava l’incontro spiegava gli obiettivi e le motivazioni dell’iniziativa, le implicazioni culturali della nostra nutrizione e si concludeva con queste parole: «Le ricette percorreranno la cultura continua a leggere
La consegna di un deposito antico
Stefani PieroTradizione e religione Contaminazione L’inserimento di nuove generazioni nella comunità di origine è assillo specifico di ogni tradizione religiosa. A dirlo è proprio la parola: «tradizione». Essa, per definizione, presuppone una trasmissione nel corso del tempo. Nel mondo delle religioni da millenni non esiste più un terreno vergine. Pure in questo campo abbiamo antenati da continua a leggere
A proposito della tradizione
Illetterati LucaLettera a un amico Caro A., mi chiedi della tradizione e, conoscendo le mie ossessioni, del suo legame con quell’atto complicato e straordinario che è la traduzione. Perdonerai se sarò spesso assertivo, nel mio dire le piccole cose che proverò a dirti. Dove vedrai delle insufficienze (e saranno molte) come sempre segnalamele. Vedrò se saranno continua a leggere
Biodiversità: l’occhio complesso della natura
Turus GuidoIl termine biodiversità è relativamente giovane. Viene «ufficializzato» nel 1992 a Rio de Janeiro, durante la Conferenza Mondiale sull’Ambiente. Il termine biodiversità indica una realtà, ma soprattutto una metodologia di lettura, molto più difficile, rispetto a un approccio ambientalista. Cosa aggiunge la lente della biodiversità al nostro modo di guardare alla natura? La biodiversità… non continua a leggere
Complessità e comunicazione sociale
Bertolo Carla MariaFino a non molto tempo fa, l’espressione «comunicazione sociale» era pressoché sinonimo di pubblicità sociale. Dall’iniziativa estemporanea (evento puntuale, volantino o spot televisivo o radiofonico…) a progetti più elaborati e complessi di marketing sociale (articolazioni delle campagne sociali sulla base della definizione dei destinatari, ricorso a una pluralità di strumenti e di canali…) si rimaneva continua a leggere
La decisione è la mappa nel labirinto della complessità
Tuggia Riccardo«E noi che pensiamo la felicitàcome un’ascesa,ne avremmo l’emozionequasi sconcertantedi quando, cosa ch’è felice, cade».(R.M.Rilke) Dove andremo? Cosa faremo? Che cosa ci capiterà domani? Questa forza originaria, senz’altro legittima, ci spinge a dimenticare spesso da dove veniamo: il tempo del passato si concentra, mentre il futuro e soprattutto il presente si dilatano a dismisura. Sono continua a leggere