Elenco degli articoli selezionati
Objects in the mirror are closer than they appear
Realdi GiovanniGli oggetti nello specchio sono più vicini di quanto sembri «Poi torni, e ti trovi con gli amici di prima, e senti che fai fatica a fare gli stessi discorsi di prima. Fai fatica a parlare di… banalità». Quei tre precisi punti di sospensione, nella loro leggera e rispettosa aria perplessa, mi sono apparsi una continua a leggere
Parlami d’amore, Lulù…
Realdi GiovanniRipartire dal basso, senza cadere in basso But don’t try to talk to me I won’t listen to your lies You’re just an object in my eyes You’re just an object in my eyes (The Cure, Object, 1978) Va beh: nel ’78 avevo cinque anni e ascoltavo la musica di mio papà, Bach. Ma alle continua a leggere
È il pensiero che canta
Realdi GiovanniIl lato nascosto delle parole «Ogni nostra conoscenza di Dio è puramente simbolica» dice un filosofo settecentesco. Puramente simbolico. Non intendeva certo impiegare il termine nello stesso senso di un conoscente nel porgerci uno striminzito pacchettino di cioccolatini natalizi, sottolineando che si trattava di un regalo puramente simbolico, quello del pensiero che conta. Kant il continua a leggere
Il fardello dell’uomo stanco
Realdi GiovanniNumerare rende liberi La Graziella è la proprietaria del camietto delle verdure che staziona per tutta l’estate in piazza. È un essere quasi misterioso: una specie di folletto anziano sbucato dagli orti, costituito solo da nervi e muscoli. Osserva dal basso noi clienti con un mezzo sorriso complice e poi descrive la sua mercanzia: albicocche continua a leggere
L’orizzonte è piatto
Realdi GiovanniFuori tv non sei niente De visu Visibilità. L’orizzonte di senso è questo: disporsi alla vista, a esser colti dallo sguardo. Essere è esser-pubblico. Scuole, associazioni, servizi pubblici, parrocchie perfino: l’obiettivo dell’azione specifica non pare esser più eseguire al meglio il compito che la società ha riservato per ognuno, ma compierlo sotto la vista di continua a leggere
Lune la fune, marte le scarpe, venere la cenere
Realdi GiovanniDedicato a Luigi Meneghello Lunedì, ore 10.45 Chiesa di San Francesco Grande in Padova. Siamo convocati al funerale del padre di tre amici del patronato. Entro, vorrei farlo di nascosto, precedendo la salma di qualche attimo. Come altre volte non so cosa dire, cosa fare. Mi siedo quasi davanti, accanto ai miei genitori. Mi sembra continua a leggere
Lichtungen, radure
Realdi GiovanniProve tecniche di orientamento E chiese al vecchio dammi il vino, ho sete sono un assassino Nel frattempo avranno scritto di tutto, ma mi rimane impressa quella faccia da vecchio spaventato, mentre gli viene spiegata la dinamica dell’esecuzione. Subito le testate on-line riportano i primi commenti: giustizia è fatta, dice l’amministrazione americana; è una notizia continua a leggere
Prove tecniche di massa
Realdi GiovanniVolto diverso cercasi Il Prato è una torta di erba calda. Ora è punteggiato dall’ombra degli alberi, ancora giovani, che il Comune ha piantato anni fa, dopo aver tirato giù le piante precedenti, tigli possenti che avevano visto la storia di Padova e ormai vegetavano malati. Le macchie fresche sono occupate da donne e uomini continua a leggere
Il gioco dell’oca delle parole
Realdi GiovanniUn malcostume verbale Segno, simbolo. Valore, principio. Due coppie di parole che condividono una medesima meccanica: la possibilità di essere scambiate, permutate l’una con l’altra, senza apparente dolore. Nel parlato e spesso anche nella pubblicistica questi termini vengono scambiati, veloci etichette buone per rimandare a un presunto ‘succo del discorso’. Ma dove sta? I segni continua a leggere
Muoversi tra le ombre cinesi
Realdi GiovanniUn’intelligenza binaria non basta Che domani sono qui Arrivano i cinesi, arrivano a milioni, più gialli dei limoni che bevi dentro al té… Così Bruno Lauzi, miliardi di anni fa. Era un quarantacinque giri con la fascetta bianca e rossa, che infilavamo dentro al mangiadischi arancione, tra Jeeg Robot d’acciaio e I sogni son desideri, continua a leggere