Elenco degli articoli selezionati

Macondo e dintorni

Farinelli Gaetano

1 novembre 2017 – Sant’Eusebio di Bassano del Grappa (Vi), Ristorante Arcobaleno. Ogni anno ritorna a trovare gli amici, a ricontattare le associazioni che collaborano ai suoi progetti. Il sindacato e Macondo parteciparono dieci anni fa a un progetto di formazione professione in Angola, che ebbe vita travagliata. Oggi appunto siamo a pranzo con lui, continua a leggere

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Il sessantotto e la guerra dei bottoni

Monini Francesco

«È successo un Quarantotto». È una frase che ancora si usa, per dire di un gran polverone, di una mezza rivoluzione, di un rivolgimento improvviso: uno spartiacque, un segno evidente che spazza via il passato e apre al futuro. I movimenti di piazza del Quarantotto – sto parlando del 1848 – segnarono effettivamente una svolta continua a leggere

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Bitcoin, denaro e potere

Panebianco Fabrizio

«Date a Cesare quel che è di Cesare». Da sempre, pensando al denaro, siamo abituati a pensarlo legato, a doppio filo, al potere. Parafrasando l’espressione latina potremmo affermare «cuius regio, eius pecunia»: di chi è il potere, a lui spetta anche battere moneta. La moneta, infatti, prende il suo valore dalla credibilità di chi la continua a leggere

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Sud Sudan

Bolzon Antonio e Cristina

Il Sud Sudan è il più giovane paese del mondo: la 193ê nazione entrata a far parte dell’ONU. È stato dichiarato indipendente dal Sudan il 9 luglio del 2011. Questa indipendenza arriva dopo un sanguinoso conflitto armato nei confronti del governo arabo al potere, che trattava la popolazione nera come cittadini di seconda classe (e continua a leggere

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Ragionare sull’antifascismo # 1

Realdi Giovanni

Alla scuola del Non Mollare Sacra Maestà, famo li giochi? 1925, tra Roma e Firenze si muove un gruppo di giovani irrequieti. Hanno tra i venticinque e i trentadue anni e sono figli della buona borghesia italiana. Sotto l’alta guida di Gaetano Salvemini, dopo il discorso del 3 gennaio di Mussolini alla Camera, decidono di continua a leggere

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Cooperazione internazionale e scambi con il Brasile

Furlan Mauro

In questi quindici anni di presenza a Rio de Janeiro, nella Casa di Accoglienza dell’Associazione Macondo e lavorando in un’associazione brasiliana, ho potuto notare i cambiamenti che sono avvenuti nella cooperazione internazionale e le dinamiche interne al Brasile. In questi anni sono molto diminuite le persone che venivano in Brasile e che appartenevano ai sindacati continua a leggere

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Il mondo «parallelo» della cooperazione

Boschetto Benito

I molti volti della cooperazione internazionale Nel variegato panorama della cooperazione internazionale troviamo davvero di tutto, tanto nelle motivazioni quanto nelle modalità di intervento da parte dei donors, quanto anche dalla parte dei riceventi. Il punto cruciale nel giudizio sulle differenti attività sta nello scarto che si registra tra gli obiettivi enunciati e quelli realmente continua a leggere

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La cooperazione per lo sviluppo nell’era dei partenariati

Sergi Nino

Dal volontariato alla professionalità e soggettività politica Ho lungamente vissuto il mondo delle ONG di cooperazione allo sviluppo e ne ho visto l’evoluzione negli anni. È una storia lunga più di 60 anni: ha prodotto idee, esperienze, analisi, progetti, professionalità, legami con organizzazioni e comunità in molti paesi, scelte e battaglie politiche, rapporti vivi con continua a leggere

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Nord-Sud: dallo sviluppo alla trasformazione sociale

Giudici Stefano

Un falso sviluppo e la perdita di molte speranze Era il 20 gennaio 1949 quando il presidente degli Stati Uniti, Harry S. Truman, pronunciò il discorso inaugurale della sua presidenza, noto come il «discorso dei quattro punti». Truman promise di appoggiare le Nazioni Unite, sostenere le politiche per la rinascita dell’economia mondiale, rafforzare la coesione continua a leggere

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Una svolta culturale per la cooperazione internazionale

Cardini Egidio

Ha ancora senso la cooperazione internazionale? Questa domanda, provocatoria e dalla risposta apparentemente già pronta (chi direbbe di no?), rivela in modo inequivocabile la contraddizione che si respira intorno a un processo che, prima ancora che economico, sociale o politico, è intrinsecamente culturale e conseguentemente etico. Usciamo da anni importanti, finanche gloriosi, in cui la continua a leggere

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