Elenco degli articoli selezionati per
Madrugada 139
L’anello che non tiene è forse un orecchino
Articolo di Giovanni RealdiUn attimoPer ricostruire la sensazione che sto inseguendo, possiamo servirci delle dinamiche di una ripresa cinematografica: uno spazio ampio – la telecamera è larga e osserva questa folla in movimento – ci si immagini una piazza o ancor più un incrocio di una metropoli quando scatta il verde per tutti i pedoni. La gente cammina
Saper intrecciare crisi, cambiamento e memoria
Articolo di Monica Lazzaretto«Vedrai, vedraivedrai che cambieràforse non sarà domanima un bel giorno cambieràvedrai, vedraino, non son finito, sainon so dirti come e quandoma un bel giorno cambierà».[Luigi Tenco] Scrivo mentre mi trovo nella Casa Maria e Giuseppe Stoppiglia a Rio de Janeiro. Con i ragazzi di Macondo, che hanno fatto un’esperienza di viaggio in Brasile, nei primi
Togliere l’eccesso
Articolo di Cecilia AlfierL’idea di questo monografico sul mondo che cambia nasce da un mio contributo, proprio qui, su madrugada, riguardo al cambiamento e alla felicità. Ho pensato che la questione necessitasse di approfondimento: quanto il cambiamento è importante nella storia personale di ognuno e globale dell’umanità? Ovviamente, è un argomento troppo vasto per essere esaurito in queste
Il cambiamento sociale tra corpo e storia personale
Articolo di Alessandro BruniIn senso biopsichico si dice che l’uomo è costituito da un corpo e da una storia: un corpo evidente e unico, dalle impronte digitali all’assetto neuronale.e una storia che è anch’essa unica per retaggio educativo e formativo a partire dalla sua famiglia e dagli avi, sino alle sue esperienze più recenti. Dobbiamo subito ammettere che
Conta chi ha potere e chi perde… paga
Articolo di Andrea Gandini«Mi sembra che la situazione in Europa sia sempre più simile al 1914, allo scoppio della Grande Guerra. (…) Come andrà dipende da noi» (Alessandro Barbero, intervista a Il Fatto Quotidiano, 6 aprile 2025).La prima grande guerra fu tra Atene e Sparta nel Peloponneso: durò 53 anni (447-394 a.C.).Per quei tempi fu “mondiale” perché, all’alba
Come rimanere sé stessi, altrove
Articolo di Giulia MuttoLa protagonista di questa storia, laureata, a circa trent’anni trova finalmente uno sbocco per la sua vita professionale: da Padova finisce nei Paesi Bassi per lavorare in un’azienda di marketing, specializzata in scarpe. Siamo un po’ tutti Giulia, trovare un equilibrio oggi è diverso che nel passato e, spesso, siamo costretti a farlo lontano da
Cambiare è ricostruire… ancora
Articolo di Giovanni RealdiVi ricordate «un altro mondo è possibile»? Uno slogan, ma anche un movimento in cui potevano convergere sensibilità diverse. Che cosa ne è rimasto? Quale margine di pensabilità del cambiamento ci è concessa, se anche la sua forma estrema – la rivoluzione – è una parola impiegata per pubblicizzare auto o banche? Mi pare manchi
Il futuro umano sarà mistico o non sarà
Articolo di Bruno Vigilio Turra«Cerco un centro di gravità permanenteche non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla genteover and over again».[Franco Battiato] «Al di là del bene e del malec’è un grande campo: incontriamoci là».[Rumi] Conosci te stesso era la massima riportata sulla facciata del tempio di Apollo a Delfi: un invito che ha accompagnato lo sviluppo
Sulla comodità nelle sue diverse accezioni
Articolo di Davide LagoCirca tre anni fa, camminando sul sentiero dei grandi alberi sopra Recoaro Terme, mi sono imbattuto in alcuni alberi capitozzati impropriamente, come capita di vedere sempre più spesso giù in pianura da una decina d’anni ormai. Le forme innaturali causate da queste mutilazioni, slegate tanto alla varietà arborea quanto alla stagione in cui vengono praticate,
Quando qualcuno mi picchia, cosa devo fare?
Articolo di Elena Buccoliero«Cara Renata, giovedì ho trovato un bigliettino per terra che diceva che mi avrebbero ammazzato. Non so ancora chi sia stato, ma ho il dubbio su una mia compagna. Una volta l’ho sentita dire le parole del bigliettino mentre scriveva… Spero che qualcuno si faccia avanti».Sono le parole di Alessandro, 10 anni, alla maestra Renata.
